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Stessa squadra di Benevento con Bremer (forse) al posto dell’infortunato Izzo. Nicola dunque punta sui giocatori che hanno dimostrato carattere e cuore e che sono riusciti a rimontare una partita che si era messa male E il sistema di gioco sarà il 3-5-2. Partiamo dall’attacco. Zaza, con la doppietta e la splendida prestazione al Vigorito, si è guadagnato sul campo la conferma: giocherà al fianco di Belotti che è ancora alla ricerca del decimo gol in campionato. I due, oramai, si conoscono a meraviglia e sulla carta rappresentano una coppia affiatata. Simone Verdi dovrebbe dunque partire in panchina, ma non è escluso che venga impiegato a partita in corso.

A centrocampo i cinque che al momento offrono le maggiori garanzie: sulla corsia destra Singo che partita dopo partita sta diventando sempre più importante e a sinistra Ansaldi, l’argentino che con Nicola ha di nuovo portato qualcosa in più. In mezzo Lukic, Rincon e Linetty. Baselli in panchina, ma sicuramente entrerà perché ha bisogno di mettere minutaggio nelle gambe; Segre come alternativa se qualcuno dovesse deludere. E finiamo con la difesa: senza Izzo dovrebbe essere Bremer a scendere in campo nella formazione iniziale anche se non bisogna chiudere del tutto le porte a Buongiorno: ecco, questo è l’unico dubbio, un ballottaggio che Nicola risolverà soltanto poche ore prima di scendere in campo.

Niente Torino per Kokorin e Malcuit (ufficializzato ieri in prestito secco via Napoli) i due neo acquisti viola, come già si sapeva, non sono saliti in treno con i compagni ma sono rimasti a Firenze ad allenarsi per raggiungere la condizione migliore in vista di una possibile convocazione per la prossima sfida con l’Inter il 5 febbraio al Franchi. «Non dobbiamo mettergli pressione, quando saranno pronti ci daranno sicuramente una mano, sono giocatori che hanno potenza, qualità e personalità – afferma Prandelli – Si è trattato di operazioni frutto di programmazione e molto intelligenti visto che quello di gennaio è un mercato spesso di delusi e scontenti».

Stasera dunque, davanti a Rocco Commisso che sarà in tribuna («Spero che faremo una bella partita come con il Crotone, metterà un po’ di pressione alla mia Fiorentina, bisogna giocare forte e vincere» la carica del patron) il tecnico si affiderà ai soliti noti: l’intenzione è confermare la stessa formazione di sabato che ha battuto 2-1 la formazione calabrese: l’unico dubbio è chi tra Caceres e Venuti, mentre lo scalpitante Martinez Quarta dovrebbe iniziare ancora in panchina. Idem Borja Valero, comunque ritenuto importantissimo da Prandelli per la sua esperienza e il suo carisma. Tra i convocati ci sono anche quei giocatori ancora al centro di rumors come Pulgar, Callejon, Kouamé, Eysseric e Montiel. «Ma sono d’accordo con Pradè, il mercato è chiuso» chiosa Prandelli.

Rolando Mandragora, 23 anni, centrocampista dell’Udinese ma di proprietà juventina, resta sempre il primo obiettivo dei granata per il centrocampo. Il Toro non lo molla anche perché, a quanto sembra, il giocatore accetterebbe con grande entusiasmo il trasferimento in granata dove ritroverebbe Nicola che ha avuto come tecnico a Crotone e Udine. Preferisce il Toro a Parma, Fiorentina, Cagliari e Valencia che hanno contattato il suo entourage. Cairo e Vagnati domani dovrebbero incontrare i suoi procuratori per l’ultimo e decisivo affondo visto che anche ieri la trattativa è stata portata avanti con segnali incoraggianti.

La Juve, dal canto suo, non ha problemi ad accontentare il giocatore. Il Toro punta ad un prestito di 18 mesi (questo girone di ritorno più la prossima stagione) con diritto di riscatto. Operazione fattibile perché – lo ripetiamo – il giocatore vedrebbe di buon occhio il suo trasferimento a Torino che lo ha messo al centro del suo progetto di rilancio. E il Toro con lui risolverebbe buona parte dei problemi che ci sono in mezzo al campo considerando che Baselli, altro elemento tecnico, presto sarà in grado di disputare una partita intera.
Ovviamente i granata hanno altre piste che tengono in caldo perché, se dovesse saltare l’operazione Mandragora, negli ultimi giorni di mercato, forse anche l’ultimo, ci dovrà essere un paracadute. Uno porta a Kurtic, sloveno del Parma che il tecnico D’Aversa non intende liberare. I discorsi con gli emiliani non sono semplici perché i granata non sono intenzionati a rafforzare una diretta concorrente alla corsa salvezza dandole Nkoulou (che è in scadenza di contratto e che tra qualche giorno potrebbe firmare per un nuovo club in prospettiva nuova stagione). Lerager del Genoa, dal canto suo, è stato contattato dai danesi del Copenaghen. E ci sono buone possibilità che l’affare si concretizzi. Sullo sfondo non c’è più Gedson Fernandes del Benfica che attualmente gioca (si fa per dire visto che Mourinho non lo schiera mai) nel Tottenham: gli inglesi hanno già fatto sapere che non hanno nessun problema a liberarlo. E il Benfica pensa adesso di girarlo ai turchi del Galatasaray.

Dal centrocampo all’attacco dove ci sono dei problemi che sino a qualche ora fa sembravano essere stati risolti. Bonazzoli, infatti, non ha detto sì al Crotone. Si è preso ancora un po’ di tempo prima di dare una risposta e insomma, l’esito della trattativa ieri sera sembrava di nuovo in dubbio. E per il Toro sarebbe un problema, visto che è stato acquistato Sanabria. E poi c’è anche il problema Edera. In queste ore la Cremonese si è defilata puntando su un altro profilo. Sul giovane attaccante si è inserita anche la Reggina. Edera chiedeva una squadra di serie A ma in tal senso non sono arrivate proposte convincenti. E anche questo rischia di diventare (anzi, tornare a essere) un caso di non poco conto.

Da Israele fanno intanto sapere che ci sarebbe una trattativa in corso con il Maccabi Tel Aviv per l’attaccante classe 96 Yonatan Cohen. Il Maccabi chiede 3 milioni. E’ un’operazione che può svilupparsi, magari in prospettiva futura visto che in questo momento l’attacco dei granata è occupato da tanti, troppi giocatori e lo conferma appunto il fatto che Bonazzoli e Edera non hanno trovato ancora una collocazione. Il tempo però passa, lunedì sera il mercato chiuderà. Bisogna sfoltire e trovare il centrocampista giusto. Che a questo punto dovrebbe essere proprio Mandragora.



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