Filippo Nardi contro il Grande Fratello: ”Io rispetto le donne”



Questo articolo in breve

Una settimana. Tanto è durata l’avventura di Filippo Nardi nella casa del Grande fratello Vip, dalla quale è uscito anzitempo per squalifica. «Sono stato preso alla sprovvista, non me l’aspettavo minimamente», si smarca lui, che, a distanza di giorni dall’espulsione non ha avuto ancora il tempo di digerire il provvedimento. «Non ho avuto diritto di replica e così sono molto dispiaciuto. Doppiamente.



Ci tenevo tanto a fare questa esperienza e per me era importante tornare dove tutto era iniziato. In più, non potermi spiegare mi fa sentire frustrato. Mi hanno definito misogino, sessista, orco, violento: tutti aspetti che non mi appartengono». Il conte nato a Londra è un fiume in piena: «Partiamo dal presupposto che in Tv siamo tutti carne da macello. Lo so, faccio Tv da ventanni. Ma ho sempre cercato di mantenere la mia linea, essendo me stesso nel bene e nel male e non credevo che di venire massacrato così».

Ma è consapevole di aver sbagliato? Le frasi rivolte a Maria Teresa Ruta, che descriveva uno scherzo a sfondo sessuale, erano quelle di un bullo, converrà. «Io posso accettare qualsiasi osservazione. “Bullo” è comunque soggettivo: penso di essere una persona molto “approcciabile”.

Non sono un violento, anche nelle intenzioni. Non ci sto a sentirmi dire che ho offeso la dignità di Maria Teresa come donna: la dignità non ha sesso. Io stavo solo facendo lo stupido. Sono specializzato nel farlo, e probabilmente è per quello che mi hanno buttato dentro.

Non mi sono reso della portata di quello che stavo dicendo, perché non gli davo il valore che gli è stato dato fuori. Mai, in nessun momento della settimana che ho passato nella casa, ho percepito di aver offeso qualcuno. Sono una persona molto empatica e attenta alle persone. Quello che succedeva fuori non potevo saperlo, ma dentro sì. C’ero. E nessuno si è lamentato del mio comportamento. Altrimenti mi sarei scusato. Non ho visto nemmeno espressioni facciali infastidite. Non me ne sono accorto? Diciamo che non c’era risentimento».

Il fatto che non sia stato cacciato subito dopo l’episodio incriminato le fa pensare quella del Grande fratello sia stata una decisione in favore dello share della prima serata? «Io so che nel corso della settimana nessuno si è lamentato del fatto che fossi fuori controllo e per tornare all’episodio voglio sottolineare che io non sono matto: non sono entrato in una stanza dove parlavano di filosofìa cambiando discorso. [toggle title=”Approfondisci”]

Quello che ho detto era un’escalation di goliardia in una situazione da camerata. E vero, c’erano le donne. Ma per me in quel contesto eravamo tutti concorrenti sullo stesso piano. Le mie parole fuori contesto sono sembrate fuori luogo. Ma stavamo ridendo tutti. Siamo arrivati a parlare di quegli scherzi sulla base di richieste che mi sono state fatte. Sa, io sono stato in collegio militare in Inghilterra dai dodici ai diciassette anni anni. E in fatto di scherzi, anche pesanti, sono molto preparato. Io ho raccontato i giochi da caserma, ma quello che ho detto non l’avrei mai fatto. La mia colpa? Aver portato la caserma in Tv. Niente di più».

In ogni caso si è scusato. Oggi continua a essere attaccato? «Le mie scuse erano sincere: non avevo qualcosa contro Maria Teresa Ruta. A differenza di quello che dice lei nemmeno ho detto altre cose nei suoi confronti. Se l’avessi fatto, le avrebbero fatte vedere. E soprattutto lei sarebbe andata a lamentarsene in confessionale. Ma non è successo. E poi ci tengo a dire che le mie parole potevano essere rivolte a chiunque dormisse in quel momento. Lei era l’unica a dormire.

Il giorno precedente avevo detto che mentre dormiva avremmo potuto metterle in dentifricio in fronte. Un’altra cazzata, mi rendo conto. Ma proprio perché si trattava di cazzate, mi passi il termine, non le avrei mai portate a termine. Chi pensa il contrario non mi conosce. Oggi credo che sono stato il capro espiatorio per tante persone che vomitando il loro odio nei miei confronti sui social hanno sfogato così le proprie frustrazioni».

Si aspettava un trattamento diverso dunque? «Non mi sto spogliando della responsabilità di quello che ho detto, e che ho fatto, perché lo rifarei. Proprio perché ero in buona fede. Io non devo scusarmi della persona che sono. Prima di entrare mi era stato detto che questa è un’edizione basata sulla collaborazione, essendo sotto la lente di ingrandimento più delle altre. Tante persone a causa del Covid sono a casa e non lavorano e dunque sono attente a ogni particolare, da riversare sulla rete e sui social.

Io ero già terrorizzato per il mio linguaggio, perché è colorito. Così ogni giorno, quando al mattino mi misuravano la temperatura in confessionale, chiedevo se stavo esagerando. La risposta? Sempre la stessa: “Tutto a posto! Stai andando alla grande”. Poi, la doccia fredda. Io sono stato me stesso e ho parlato di tutto con tutti. Posso aver esagerato, lo so. Ma ritengo di non aver detto niente con rabbia o per ferire qualcuno. Per provocare forse sì, per strappare una risata. Così passa il messaggio che si possono dire parole di troppo se si è arrabbiati, ma per cazzeggio, facendo ridere tutti, no».

Qualcuno ha sottolineato che per una persona adulta certi atteggiamenti sopra le righe non siano giustificabili. «Proprio perché sono un adulto ho giocato la carta dell’ironia. Se avessi capito di aver offeso qualcuno mi sarei scusato immediatamente, lo ribadisco. Io non posso essere responsabile per i sentimenti delle persone che guardano il programma da casa e, nascosti dietro un telefono o una tastiera, mi attaccano perché non riescono a comprendere la differenza tra ironia e violenza. E proprio perché sono un adulto so bene che chi va in Tv a fare intrattenimento non salva vite. Ridimensioniamo tutto».

Questo passo falso comporta un inevitabile allontamento dalle telecamere: è preoccupato? «Sono consapevole delle conseguenze. Già le ho sperimentate quando non mi hanno dato la possibilità di spiegarmi. Ripeto che non ho avuto diritto di replica e credo di meritarlo. Così sono arrabbiato e al tempo stesso deluso. Ero davvero contento di fare questa esperienza, non per rilanciare la mia carriera, ma per finire un anno schifoso con qualcosa di bello.

Certo, avevo anche motivi economici e di visibilità: il Grande fratello Vip è l’unico programma importante che c’è in questo momento. E oggi mi trovo oscurato per una decisione che non capisco. Mi vogliono dire che sono volgare? Eppure vedo che inquadrano i culi, mandano in onda dialoghi di persone che parlano solo di sesso con allusioni molto più volgari, almeno secondo me. Rispetto a quando l’ho fatto la prima volta, quest’anno avevo molto da perdere. E infatti ho perso. Ma sono certo che sono stato buttato fuori per gli stessi motivi per cui ero stato messo dentro».
Ma come nasce questa sua partecipazione bis al reality?

«Sono stato io a mandare un messaggio al conduttore quando è uscito Paolo Brosio: gli ho scritto che mi sarebbe piaciuto partecipare con mio figlio Zachary, che ha compiuto diciotto anni. Ne abbiamo parlato, ma non è stato possibile perché lui sta studiando, con la didattica a distanza. Poi all’improwiso mi hanno chiamato e dopo tre giorni da Milano ero a Roma. Dopo la quarantena in hotel, sono entrato. Ma preferivo essere cacciato dal televoto, non così».

Con suo figlio si è dovuto giustificare?
«Benedetta, la madre di mio figlio, è la mia migliore amica. E una donna molto intelligente e, conoscendomi, ha capito subito che non ero in malafede. Prima di lei, ho parlato proprio con mio figlio: lui ci è rimasto male solo perché sperava che andassi avanti. Ma subito mi ha tranquillizzato dicendomi che i suoi amici mi amano. Questo mi ha sollevato. Purtroppo anche lui ha dovuto fare i conti con gli haters: sui social gli sono arrivate minacce di morte. Non è questa la vera violenza?». [/toggle]



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