Matilda De Angelis, dopo Sanremo arriva l’amore: chi è il suo fidanzato



È l’attrice del momento e all’ultimo Sanremo si è fatta apprezzare anche come cantante dilettando con Fiorello: «A 16 anni giravo l’Europa con una band, ero una fricchettona. Al cinema sono arrivata per caso… Vivo un momento magico, ma resto coi piedi per terra e sono una secchione». Intanto, in queste immagini esclusive, eccola col suo nuovo ragazzo: è il rapper Nayt e i baci sono bollenti.



Poco tempo fa, a proposito del suo ex, l’attore Andrea Arcangeli, diceva. «È finita una lunga storia. Nel mio ambiente si tende a mettersi con chi falò stesso mestiere. Ma molto spesso ho sognato di amare un panettiere con cui non fossi costretta a parlare di lavoro. L’amore, però, è imprevedibile».

Imprevedibile, e pure un po’ burlone se ora, a poche settimane dalla sua partecipazione al Festival di Sanremo, primadonna per una sera, ce la fa ritrovare, sotto al primo sole primaverile, scambiare i primi baci col rapper Nayt, al secolo William Mezzanotte.

Quanto c’entra la musica nella sua vita, Matilda? «Tanto. A16 anni giravo l’Europa su un Iveco Daily con un gruppo. Ci chiamavamo i Rumba de Bodas, ero parecchio “fricchettona”, anche se studiavo musica da tempo: a 6 anni chitarra, a  il violino, a 13 canto. Mi divertivo un sacco, specie col gruppo.

Era un problema con la scuola, ero allo Scientifico e di tanto in tanto sparivo. I professori chiedevano: “Ma De Angelis?”. Comunque almeno ho imparato l’inglese, mi è servito». Più emozionante il palco di Sanremo o un set? «La prima volta che ho visto il palco, lo ammetto, mi sono messa a piangere, nemmeno quando ho visto Nicole Kidman mi era successo.

E pensare che sono cresciuta senza tv, al massimo i miei mettevano su un cartoon. La musica nella mia vita ha avuto un posto speciale e intimo. A casa si respirava creatività, mio padre è un grafico pubblicitario». E il passaggio al cinema? «Quando ho cominciato a recitare sei anni fa, ho trovato qualcosa che mi emozionava quanto la musica, che ho dovuto mettere da parte. Ma ho anche dovuto lavorare tanto per togliermi la sensazione che non fossi “di passaggio” nel cinema .

Ho iniziato, quasi giocando, avevo 18 anni, stavo facendo la maturità, nella mia città c’erano i provini per il film con Accorsi, Veloce come il vento, me li segnalò mia mamma, andò bene e fu subito un ruolo da protagonista. Una cosa enorme con tutte le mie insicurezze amplificate… Per tre anni ho vissuto con la sindrome dell’impostore. Non avevo mai fatto un corso, studiato recitazione. Sentivo la pressione delle aspettative su di me, non mi sentivo all’altezza.

Ma tutto quello che ho conquistato fino a oggi l’ho meritato. Mi sono impegnata come una pazza, ho imparato l’inglese e continuo a studiare. Non ho fatto una lunga gavetta, è vero, ma mi considero una secchiona. E quando mi hanno chiamato a lavorare in America ho capito che forse mi meritavo il successo…».

Ma come si fa a non montarsi la testa quando si vive un momento così magico e si arriva in alto in poco tempo? «Ho una famiglia meravigliosa accanto, una madre splendida, gli amici, gli stessi dal liceo. Sono loro a tenermi saldissimamente con i piedi per terra. Con le insicurezze s’impara a convivere. Non si superano, ma ci si fa i conti. I social sono il luogo dove dico che questa continua richiesta di perfezione alle donna ci ha veramente rotto! L’ho fatto mostrando l’acne, per esempio. Poi ci sono luoghi dove si vive solo un sogno, come i set, o come Sanremo. Una volta che arrivi lì sopra devi solo vivere e far vivere alla meglio, un sogno».



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