Regina Elisabetta come sta? Il punto della situazione



Due settimane di riposo forzato. Un periodo biblico per una donna che ha dedicato la sua vita al servizio della nazione e ha fatto del motto Never explain, never complain (mai dare spiegazioni, mai lamentarsi) il proprio ordine di scuderia. Eppure Elisabetta II stavolta non ha avuto scelta.



E si è fermata. La decisione si è resa necessaria dopo che la sovrana ha trascorso la notte tra il 20 e il 21 ottobre in ospedale. La notizia è stata confermata a posteriori “per non destare inutili preoccupazioni”, hanno scritto i medici di Buckingham Palace in un messaggio ufficiale. Anche perché Elisabetta – 96 anni il prossimo 21 aprile – all’ora di pranzo del giorno successivo era già a Windsor, dove ormai vive stabilmente.

Poche le informazioni sulle vere cause che hanno portato la regina in corsia: sappiamo solo che non si è trattato di Covid, dal quale comunque è protetta da protocolli serrati e dal vaccino. Normale, dunque, che questo incidente di percorso abbia snellito il suo calendario: sono sopravvissuti solo impegni gestibili attraverso lo schermo del computer. Cancellato un viaggio in Irlanda del Nord, al quale Elisabetta teneva moltissimo.

E anche la sua partecipazione al vertice delle Nazioni Unite sul clima, Cop26, che si è tenuto a Glasgow, è stata annullata: al suo posto Carlo, Camilla, William e Kate hanno accolto i potenti del mondo convocati per discutere della salute del pianeta. La sovrana ha voluto comunque dare il proprio contributo attraverso un videomessaggio in cui ha invitato all’azione chi di dovere, lasciando da parte «le parole vuote» sul tema della sostenibilità ambientale che detterà l’agenda politica del prossimo futuro. Fermare Elisabetta? Impossibile.

I suoi impegni li ha onorati a distanza, dicevamo, accoglienza alle rappresentanze diplomatiche compresa. Inoltre giovedì 4 novembre ha deciso, con il consenso dei dottori, di recarsi in elicottero a Sandringham, nel Norfolk, luogo del cuore dove di norma i Windsor festeggiano il Natale, per trascorrervi il weekend e riprendere definitivamente le forze in vista di un impegno per lei cruciale al quale sembrerebbe decisa a non rinunciare.

Parliamo del Remembrance Sunday, che quest’anno cade il 14 novembre e segna l’appuntamento cruciale della settimana dedicata alla memoria dei caduti di guerra: consiste in una celebrazione al Cenotafio di Londra, il momento autunnale più sentito dall’intero clan Windsor. Elisabetta e la sua salute sono un binomio quasi tabù per il popolo britannico. È chiaro che in quest’ultimo anno la tempra inossidabile della regina sia stata messa a dura prova dalla perdita del suo amato consorte.

Filippo non c’è più, anche se in realtà è sempre evocato, come i più attenti hanno osservato anche durante il discorso che la sovrana ha registrato per la conferenza sul clima: sullo sfondo è apparsa una foto del duca di Edimburgo felice, circondato dalle farfalle, per ricordarne l’impegno sul fronte ambientale che gli ha fatto guadagnare anche il titolo di presidente emerito del Wwf.

La morte del principe, che si è spento il 9 aprile a 99 anni nel castello di Windsor, ha prodotto una deflagrazione senza precedenti nella vita della regina, perché ha scritto la parola fine su oltre 70 anni di storia matrimoniale, su un rapporto che ha superato tempeste mediatiche e prove familiari. Da quel giorno la sovrana è apparsa sì sorridente, il più delle volte, ma innegabilmente provata a livello fisico.

E se pure il mondo le avrebbe perdonato con affetto questa fragilità, lei ha deciso di stupire ancora: agenda alla mano, ha presenziato nel corso degli ultimi mesi al G7 in Cornovaglia – perfetta padrona di casa con il presidente americano Biden e sua moglie Jill al castello di Windsor – e a una quantità di altri impegni, oltre venti, compreso il concorso ippico Royal Windsor Horse Show, a luglio.

Questa coriacea dedizione non è stata messa in dubbio neanche dal bastone da passeggio che sua maestà ha usato «per comodità» in diverse occasioni, tra cui una cerimonia all’Abbazia di Westminster. Alla dolorosa morte del marito, agli scossoni familiari che hanno messo al centro della cronaca gli affari poco chiari del terzogenito Andrea di York, alle preoccupazioni per il futuro della monarchia, la regina Elisabetta ha risposto passando all’azione, come d’abitudine. Due settimane di riposo hanno destabilizzato l’opinione pubblica, ma in definitiva sono ben poca cosa nell’economia di un’esistenza da record che culminerà nelle celebrazioni per il Giubileo di Platino, a giugno 2022, quando si festeggeranno i settanta anni di questo incredibile regno.



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