Roberto Mancini chi è: cosa sappiamo sulla seconda moglie Silvia Fortini? Età, carriera, vita privata e figli



Roberto Mancini è l’attuale allenatore della Nazionale italiana di calcio. Di lui sappiamo tanto a livello professionale e calcistico, un po’ meno invece per quanto riguarda la sua vita privata. Effettivamente ha mantenuto sempre un massimo riserbo sulla vita privata, almeno fino al 2015 ovvero l’anno in cui si è separato da Federica Morelli. Dall’Unione con la donna sono nati tre figli ovvero Filippo che oggi ha 30 anni, Andrea che ne ha 28 e Camilla di 25 anni. Oggi, invece, Roberto Mancini è single o è sposato o fidanzato?



Roberto Mancini, chi è la seconda moglie

In realtà in questi anni il tecnico della nazionale italiana di calcio si è sposato con Silvia Fortini una donna di 42 anni. I due si sarebbero conosciuti nell’estate del 2016 e da quel momento non si sono più lasciati. Nel 2018 i due si sono sposati.

Non si sa però come si siano conosciuti, D’altra parte sia Roberto che la sua seconda moglie sono piuttosto riservati e non hanno mai raccontato nulla riguardo la loro storia d’amore. Di lei si sa che è a capo di una studio legale Romano molto importante, proprio lo stesso che assiste l’allenatore da molti anni ormai. Si presume quindi che dopo la fine della relazione con la prima moglie, Roberto Mancini abbia frequentato questo studio legale e conosciuto lì la sua seconda moglie.

Sognare è lecito e in qualche caso (questo!) necessario. Come si può non tifare per questo gruppo di ragazzi, spettacolari in campo e spavaldi il giusto, che giocano a memoria un calcio bello, a tratti bellissimo. C’è chi sostiene che le squadre finiscono per assomigliare a chi le dirige, che alla lunga finiscono per avere il carattere, la personalità del loro allenatore. Ecco, ci piace pensare che l’Italia pronta a debuttare nell’Europeo di calcio assomigli a Roberto Mancini, con tutto il passato che il c.t. si porta nello zaino. Ma soprattutto con il presente di chi si specchia nel suo destino per definirsi: «un uomo felice, che ha avuto la fortuna di fare il lavoro più bello del mondo». Lo fa nella bella intervista a Serena Gentile.

Una chiacchierata non facile che presupponeva una sfida: parlare di tutto tranne che di calcio. Sfida impossibile, fortunatamente, perché il calcio fa parte della vita di Mancini da una vita… Ne esce però il ritratto inedito di un uomo dalla sensibilità spiccata, che sa vedere oltre il calcio e ha tanto da dare anche senza pallone. È l’evoluzione che ci consente di avere un c.t. azzurro in cui credere e per cui fare il tifo. Da giovane aveva un talento pazzesco, ma per orgoglio o gioventù ha perso nel vento alcune occasioni storiche come il Mondiale del 1994. Ora il tempo ha smussato gli spigoli del suo carattere, Mancini è diventato un ottimo allenatore e un grande direttore di una talentuosa orchestra. E sa di essere a capo di una grande missione. Non siamo i favoriti di questo Europeo, ma nessuno puó guardarci dall’alto.



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