Sabrina Salerno a 53 anni ha raggiunto una maturità che la fa riflettere sulla sua vita



embra aver fatto un patto con il tempo, Sabrina Salerno, perché a guardare le foto che pubblica su Instagram sembra di essere ancora agli anni ‘80 quando conquistò il mondo con “Boys (Summertime love)” e in particolare l’Italia con film cult come “Fratelli d’Italia”.



Forse anche perché a quei tempi era giovanissima: nata nel 1968, per dire, il singolo “Sexy Girl” che la portò all’attenzione generale è del 1986, “Boys” è del 1988 e i film che la confermarono come un sex symbol di quegli anni sono più o meno di quegli anni: “Grandi magazzini” è del 1986, “Le foto di Gioia” è del 1987 e “Fratelli d’Italia” è del 1988. Furono i suoi anni d’oro e oggi, a 53 anni compiuti lo scorso marzo, Sabrina sta vivendo una seconda vita dorata anche grazie ai social.

Su Instagram, la Salerno ha un suo show personale con foto che fanno impazzire i follower di ogni età e che crescono giorno dopo giorno. Il bello è che lo fa sempre ospitate in tv nel ruolo di “polemista”, senza sbraitare nelle stories, senza fare nulla di ciò che piace, solitamente, al mondo dei social e di certa tv. Un successo che non è sfuggito alla tv italiana, che colpevolmente l’ha dimenticata per tanti anni, e ora la vediamo nel cast di “Ballando con le stelle”.

Un ritorno meritato che ci ha fatto scoprire una Sabrina diversa anche perché ora ha raggiunto una maturità completa, che ha risolto alcuni conflitti del passato riuscendo ad andare avanti. Come il rapporto con suo padre che l’ha abbandonò da piccola arrivando a riconoscerla solo qualche anno fa, quando lei aveva già 45 anni e poco prima che suo padre morisse.

E la maturità si vede proprio da questo, dall’aver capito come i problemi del suo passato siano stati una spinta per il suo successo: «Penso, alla fine, di avere iniziato a fare questo mestiere perché volevo essere riconosciuta, non essendo stata riconosciuta da mio padre: è stato per un senso di rivalsa che ho cominciato a fare quello che poi ho fatto», ha detto a “Chi” raccontando che suo padre faticava a riconoscerla anche perché il successo di Sabrina non era ben visto nell’ambiente professionale e culturale di suo padre.

Tutti noi, il suo pubblico, di lei abbiamo visto i sorrisi, le sue foto e le sue canzoni che sono diventate simbolo degli anni ‘80, la sua allegria, ma nel suo intimo c’era un mondo difficile da gestire che lei, però, è riuscita a superare: «Quando sono partita avevo 17 anni, ero una ragazza insicura, piena di paure, una ragazza che nascondeva la sua timidezza dietro anche atteggiamenti aggressivi, ricordo che ero sempre in uno stato di tensione, in una zona, come dire, di “sconforto”», spiega Sabrina che aggiunge: «È stato un percorso di sofferenza, non è stata una cosa normale, le cose normali e canoniche per me non sono mai esistite».

Maturità è anche accettare ciò che si è diventati senza arrendersi alla nostalgia per tempi che oggi potrebbero sembrare fantastici. In fondo, a quei tempi aveva tutto, il successo, la fama, i soldi, poteva scegliere e ottenere tutto, quindi la tentazione ci sarebbe, ma non per lei: «Sono una di quelle persone inquiete, per fortuna vivo di ironia e autoironia, perché secondo me chi si prende troppo sul serio è scemo. – e conclude – Fondamentalmente sono una donna concreta e le dico una cosa: non tornerei ai miei 20 anni neanche morta». Forse anche perché a quei tempi non aveva veramente il controllo della situazione.

Tempo fa a “Verissimo”, Sabrina ha raccontato che era gestita da un uomo che la usava per fare soldi e non per fare il suo bene: «A 17 anni ho incontrato un uomo manipolatore, verbalmente violento, che cercava i miei punti deboli per colpirli e rendermi sempre più fragile. Non si dovrebbe parlare male di chi non c’è più, ma non posso perdonarlo perché non ha giustificazioni per il male che mi ha fatto. Mi ha rubato tanti soldi. Inoltre a me non mi ha fatto avances sessuali, ma credo che abbia abusato di altre ragazze».

Accuse pesanti su un uomo di cui però Sabrina non ha mai voluto rivelare il nome anche perché oggi quell’uomo è morto e non avrebbe più senso denunciarlo. Le sue parole, però, fanno paura perché noi vedevamo il suo entusiasmo sul palco ma poi quando si spegnevano le luci della ribalta iniziava, per lei, un incubo: «Ero controllata, non potevo vedere nessuno e non potevo fare niente. Per lui ero la sua creatura e dovevo fare quello che mi diceva. Poi, a 24 anni, grazie anche all’aiuto degli avvocati, sono riuscita a liberarmi di lui». Anche per questo forse non tornerebbe mai più ai suoi vent’anni, ma poco importa, i suoi 53 anni sono splendidi e siamo sicuri che “Ballando” sia solo la prima tappa di un nuovo futuro.



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