Spezia Genoa Serie A diretta tv live streaming gratis dove e come vedere la partita



Dove e come vedere Spezia Genoa

L’anticipo serale della nona giornata di Serie A sarà trasmessa in diretta streaming da Dazn e sarà visibile agli utenti della piattaforma sulle Smart TV di ultima generazione che siano compatibili con l’app. Grazie all’applicazione poi si potrà assistere al match su tutti i televisori collegati ad una console PlayStation 4 o 5 o XBox ed ancora alle tim vision box oppure a un dispositivo Google Chromecast o Amazon Fire TV stick. Sarà possibile assistere a match anche su Sky e nello specifico su Sky Sport 1 al numero 201 del satellite numero 472 e 482 del digitale terrestre. Si potrà assistere al match anche su Sky sport calcio al numero 202 e 249 del satellite oppure a 473 e 483 del digitale terrestre. Si potrà ancora assistere a Spezia Genoa su Sky Sport al numero 251 del satellite. I tifosi potranno anche guardare la partita in diretta streaming, ovviamente su dispositivi quali smartphone e tablet iPhone e iPad scaricando le relative applicazioni da Dazn e SkyGo per sistemi Android e iOS.



Dieci mesi fa – era il 23  dicembre dell’anno scorso – iniziava al Genoa il Ballardini IV nel modo più clamoroso possibile: successo esterno (pesantissimo) in casa dello Spezia. Oggi le due liguri si trovano nuovamente di fronte in al Picco, «anche se stavolta è tutta un’altra storia», avverte il tecnico rossoblù. Tutto vero. Con la differenza che a un Grifone in cattive (anzi, pessime) acque, si contrappone la squadra di Thia-go Motta ugualmente alla ricerca di punti pesanti per togliersi dalla zona rossa della classifica, perché al di là del punticino in più in classifica la situazione non è certo più rosea, perlomeno sul piano delle scelte e degli indisponibili.

Situazione complicata Un derby ligure che fa paura a tutti, in campo e in panchina: una sfida dove non saranno concessi errori, e dove la vittoria rappresenta l’unica opzione. Per tutti. Ballardini non è ancora riuscito a trovare la formula giusta per dare vigore ai suoi sin dal fischio d’inizio e questo è uno dei principali motivi di un avvio di campionato a handicap: nessuno ha segnato meno dei rossoblù (una rete) prima dell’intervallo. Il tecnico genoano ieri ha riconosciuto senza giri di parole le responsabilità del suo gruppo in vista dell’anticipo di oggi: «Dobbiamo fare meglio come squadra. Non ci sono scuse, nè alibi per nessuno, a cominciare dall’allenatore».

Ballardini ha incassato di fatto la fiducia di quella che dovrà diventare a tutti gli effetti la nuova proprietà americana, ma è indubbio che cinque sconfitte in nove partite, con una sola vittoria e la seconda peggior difesa della Serie A (un gol in meno dello Spezia….) preoccupano. Di là, invece, c’è finalmente un Thiago Motta (doppio ex rossoblù: da giocatore e poi da allenatore) finalmente più empatico con un ambiente che sta lentamente imparando ad apprezzarne anche i silenzi. A Genova, nel 2019, l’allenatore dello Spezia aveva pagato (anche) un eccessivo rigore mentale, oltre che una situazione ambientale, per così dire, effervescente. Oggi la situazione è diversa, e l’abbraccio spontaneo con i tifosi alla fine dell’ultima gara casalinga con la Salernitana molto dice su questo aspetto.

L’amicizia con il pres Certo è che per Thiago quella contro il Genoa mai sarà una gara normale. Nè oggi, nè mai. E le molteplici ragioni hanno un’origine lontana. Estate 2008, per l’esattezza: Thiago era reduce da un doppio infortunio alle ginocchia. Svincolato, dopo un anno negativo all’Atletico Madrid, incontra il presidente Preziosi in Italia e subito scocca la scintilla. Motta firma per i rossoblù, fa una stagione da protagonista nel Grifone (con il Principe Milito e il Gasp in panchina…), poi torna grande con l’Inter nella stagione del Triplete, prima di andare a insegnare calcio in campo al Psg.

Due annifa, quando Preziosi pensa a lui per ridare ossigeno a un Grifone in difficoltà. L’idea non funziona, Preziosi cambia ancora, ma Motta fa un gesto quasi unico, lasciando sul piatto i soldi per i mesi successivi del contratto già firmato. Così, tanto per capire la statura della persona. Oggi Thiago è cambiato: ha smussato qualche angolo troppo affilato del suo carattere, un rigore estremo sul piano comportamentale prima che calcistico, trasformato in una nuova duttilità (umana, innanzitutto) che potrà solo giovargli. Ieri ha avuto per lui parole di elogio lo stesso rivale Ballardini, che lo ha definito uno «che era già un allenatore in campo quando giocava. E poi a me piace la mentalità dei calciatori sudamericani». E poi c’è l’ultima stranezza di questo derby: Nzola contro Destro. Senza le strane pieghe del mercato, oggi il primo sarebbe genoano, e Mattia alla corte di Motta.



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