Dove e come vedere Barcellona – Real Madrid Streaming Gratis Diretta live Tv Sky o Dzan



Ci siamo, tra poche ore scenderanno in campo Barcellona contro Real Madrid una partita d’eccellenza del calcio del mondiale. Milioni di telespettatori in tutto il mondo si collegheranno su Internet per cercare non ci dovrebbe che trasmette in streaming gratis l’evento. Tantissimi tanti siti web che forniranno la radiocronaca. Ricordiamo che vedere le partite su siti web non autorizzati si può imbattere ha denunce penali e multe salatissime



Dove e come vedere Barcellona Real Madrid

Sarà trasmessa in diretta streaming da Dazn e sarà visibile agli utenti della piattaforma sulle Smart TV di ultima generazione che siano compatibili con l’app. Grazie all’applicazione poi si potrà assistere al match su tutti i televisori collegati ad una console PlayStation 4 o 5 o XBox ed ancora alle tim vision box oppure a un dispositivo Google Chromecast o Amazon Fire TV stick. Sarà possibile assistere a match anche su Sky e nello specifico su Sky Sport 1 al numero 201 del satellite numero 472 e 482 del digitale terrestre. Si potrà assistere al match anche su Sky sport calcio al numero 202 e 249 del satellite oppure a 473 e 483 del digitale terrestre. Si potrà ancora assistere a Barcellona Real Madrid su Sky Sport al numero 251 del satellite. I tifosi potranno anche guardare la partita in diretta streaming, ovviamente su dispositivi quali smartphone e tablet iPhone e iPad scaricando le relative applicazioni da Dazn e SkyGo per sistemi Android e iOS.

La partita della svolta, con la speranza che possa essere positiva. È con questo spirito che Ronald Koeman – e, assieme a lui, tutti i tifosi del Barcellona – si sono avvicinati al Clàsico che andrà in scena oggi pomeriggio al Camp Nou: « H risultato non sarà decisivo, ma ci farà capire in che situazione si trovano le due squadra», ha ammesso il tecnico olandese. Così come avrebbe fatto, qualche ora più tardi Carlo Ancelotti, anche l’ex commissario tecnico della nazionale olandese si è soffermato sul concetto di “paura”, sebbene lo abbia fatto sotto un prisma diverso rispetto a quello scelto dal collega emiliano: «Dobbiamo giocare senza paura e dimostrare di poter vincere e che abbiamo ima voglia matta di farlo».

Quando, però, gli è stato fatto notare che una parte del barcelonismo non nutra eccessiva fiducia nella sua squadra, Koeman non ha fatto una piega: «Non so se la gente abbia perso la fiducia, però noi no. Sappiamo cosa abbiamo e cosa vogliamo dimostrare. In un Clàsico non ci sono favoriti, sebbene noi potremo contare sul sostegno dei nostri tifosi. No, non ho paura». Di certo, una vittoria del suo Barcellona contro l’eterno rivale gli garantirebbe un discreto periodo di tranquillità, durante il quale avrebbe la possibilità di preoccuparsi non tanto del proprio posto di lavoro, quanto di cosa fare per migliorare la sua squadra: «Vincere il Clasico, con tutti i cambiamenti che stiamo facendo e i giovani che stanno giocando, ci darebbe senza dubbio un plus importante di fiducia, ma non lo vivo come un esame. È un Clàs-ico e, quindi, è una partita importante e, per questo, vogliamo vincerla».

Dalla sua, Joan Laporta ha fatto sapere che «Koeman continuerà a essere l’allenatore del Bar^a anche dopo il Clasico». Una pacca sulle spalle che l’olandese ha incassato con serafica normalità: «Il mio futuro? Per il momento sarò in panchina domani (oggi, ndr). Poi vedremo cosa succederà. Il presidente non deve, di certo, dire ogni settimana che Koeman rimarrà sulla panchina del Barcellona. Sento di avere il suo sostegno e quello del club, ma sono cosciente di come tutto dipenda dai risultati». Ieri, intanto, il numero uno culé ha incassato un’importantissima vittoria durante l’assemblea generale del club catalano. I rappresentanti dei soci blaugrana hanno, infatti, dato il via libera preliminare all’Espai Barena, ossia alla «modernizzazione dei nostri impianti necessaria per non perdere competitività rispetto ai nostri rivali», per dirla con Laporta. Si tratta di un’opera faraonica da 1,5 miliardi di euro che, però, prima di ottenere l’ok definitivo dovrà essere ratificata in un referendum da tutti i soci.

Tre vittorie, altrettanti pareggi e cinque sconfitte: si tratta del bilancio di Carletto contro il Barca. Questo per dire che se ci si mette a cercare, anche nella carriera di un allenatore vincente come Cario Ancelotti, qualche neo lo si trova sempre. C’è da dire che, durante il lungo regno di Lionel Messi al Camp Nou, è stata una costante un po’ per tutti quella di perdere contro il Barcellona. Rispetto alla sua prima avventura in Spagna, sia i blaugrana che i blancos hanno perso alcuni dei propri pezzi più importanti. Oltre a Leo, il Barga ha visto andar via anche Ney-mar, Suàrez, Xavi e Iniesta. Allo stesso modo, il Reai ha perso i vari Cristiano Ronaldo, Sergio Ramos, Iker Ca-sillas, Xabi Alonso, Angel Di Maria e Raphael Varane.

Non dite, però, ad Ancelotti che quello che andrà in scena oggi pomeriggio al Camp Nou sarà un Clasico decaf-feinato: «Le emozioni che sento sono le stesse di quando c’erano Messi e Cristiano. Si tratta di una sfida speciale. Oggi i protagonisti sono altri e secondo me i giovani del Barcellona sono eccezionali. È vero che le due squadre sono cambiate e stanno cambiando, ma il Clasico continuerà a esistere anche senza Messi, Cristiano, Sergio Ramos e anche quando non ci saranno più i campioni che ci sono oggi». Rispetto alla squadra che manderà in campo, Carletto ha pochi dubbi e la verità è che non si discosterà molto da quella che ha rifilato una manita allo Shakhtar in Ucraina. Sebbene sia Dani Carvajal che Eden Hazard siano stati inseriti nella lista dei convocati, è stato lo stesso allenatore del Reai a sottolineare come non siano ancora pronti per giocare tutta la partita: «Ho già deciso l’undici, ma non è giusto dirlo in conferenza stampa prima di averlo comunicato ai calciatori.

Abbiamo recuperato Carvajal e Hazard, ma è difficile che un giocatore reduce da un infortunio possa essere subito titolare. Eden stabene, ma quello che è più importante è che sia di nuovo a nostra disposizione». Ancelotti non ha accettato l’etichetta di favorito e ha spiegato perché è importante avere paura: «Non so chi arrivi meglio, ma non credo ci siano favoriti in gare del genere. Anche il Barena ha giocato bene le sue ultime gare. E poi, per dirla tutta, sono molti i fattori che possono influire su questo tipo di partite. Paura? Beh, è importante averne, perché in caso contrario rischi di pensare che giocherai contro un gatto e, invece, è un leone. La paura è un’emozione costante che provi prima di una partita, dopo un allenamento… E non parlo di essere terrorizzato, ma di una sensazione positiva, anche perché nella vita ci sono cose peggiori che perdere una partita di pallone».



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