Dove e come vedere Inter Udinese diretta tv live streaming gratis (Serie A ore 12.30)



È tutto pronto fra pochi minuti scenderanno in campo Inter contro Udinese. In queste occasioni tantissime persone che non hanno nessun abbonamento Premium per vedere la partita del cuore si affida ad internet dove quasi sicuramente cercherà un link che trasmetta la partita. Ricordiamo solamente che in questi siti web si annidano migliaia di virus che possono compromettere il vostro dispositivo e rubarmi le vostre credenziali. La cosa peggiore è il rischio denuncia penale con elevata multa che potrete subire dalla polizia postale. Quindi ricordiamo sempre e ci sono migliaia di siti che trasmettono la telecronaca testuale dove è possibile anche commentare con gli altri utenti il corso della partita.



Dove e come vedere la partita

Inter Udinese. La gara verrà trasmessa in diretta tv ed in streaming da Dazn. Il match sarà quindi trasmesso in diretta tv esclusiva da Dazn e gli utenti potranno vedere la sfida del Bentegodi con una smart tv o utilizzando una Smart Tv o utilizzando ancora Amazon Fire Stick o Google Chromecast, la Xbox e la Playstation. Si potrà assistere al match anche in streaming, sempre tramite Dazn da dispositivi fissi, oppure scaricando l’applicazione da mobile e scegliendo l’evento che apparirà tra i primi del pannello della piattaforma dopo aver effettuato il login.Inter-Genoa 4-0, gol e assist. Inter-Bologna 6-1, doppietta, subentrando dalla panchina. Inter-Ata-lanta 2-2, gol. Intel-Juventus 1-1, altra rete. Questo è il bilancio delle quattro gare disputate a San Siro in questo campionato dalla squadra nerazzurra e il rendimento fra le mura amiche di Edili Dzeko. O se volete, chiamatelo Edin San… Dzeko.

Il centravanti bosniaco è stato senza dubbio il trascinatore dell’lnter in questo avvio di stagione. In pochi avrebbero scommesso su un rendimento tale, non fosse altro perché, aggiungendo le reti realizzate in trasferta contro Fiorentina e Sassuolo, Dzeko è già arrivato a quota 7 reti in campionato, ovvero lo stesso bottino messo insieme nella scorsa Serie A con la maglia della Roma in 27 presenze. A 35 anni era difficile prevedere un avvio del genere, come se Dzeko nell’aria di Milano avesse trovare un elisir di giovinezza. In fondo sull’altra sponda del Naviglio c’è un certo Zlatan Ibrahimovic che a 40 anni suonati ama definirsi il Benjamin Button del calcio.

E allora perché non dimostrare di poter reggere il confronto? Il “cigno di Sarajevo’’ è andato a segno in sei delle dieci gare di campionato giocate, ma contro l’Empoli mercoledì è entrato in campo solo per i 6 minuti finale. Ecco perché oggi a San Siro contro l’udinese, toccherà di nuovo a lui guidare l’attacco nerazzurro. Inzaghi in questa settimana ha deciso di applicare un calcolato turnover per dosare le forze dei giocatori, in modo di farli arrivare nelle migliori condizioni alle prossime due partite, entrambe decisive per le sorti dell’lnter. Mercoledì infatti Handanovic e compagni saranno in Moldavia per affrontare lo Sheriff e cercare tre punti che aumenterebbero di molto le chance di qualificazione agli ottavi dopo dieci anni di attesa; quindi domenica 7 novembre ecco il derby che potrebbe dare indicazioni forti nella corsa scudetto. Per questo Inzaghi, riluttante all’idea di fare a meno di Dzeko in questa fase della stagione, in settimana al Castellani lo ha voluto comunque preservare, trovando in D’Ambrosio e Dimarco i marcatori alternativi. Oggi nella sua nuova casa che lo ha accolto alla grande, toccherà di nuovo a Dzeko, l’uomo che finora non ha fatto rimpiangere Lukaku e per il quale l’ad Beppe Marotta, in un’intervista a “Il Corriere della Sera’’ si è così espresso: «Vendo Lukaku a 115 milioni e lo sostituisco con Dzeko a zero: sul campo non c’è questo divario».

Prima di questa stagione Dzeko con le sue 7 reti era il vice-capocannoniere del campionato, dietro di una sola lunghezza a Ciro Immobile, andato però in gol ieri a Bergamo contro l’Atalanta e salito così a quota 9. Dzeko, che ha vinto il titolo di bomber in A nella stagione ’16-17 (29 reti) con la Roma e anche in Germania nella stagione ’09-10 (22) quando indossava la maglia del Wolfsburg, proverà già oggi alle 12.30 a recuperare terreno su Immobile, anche se nessuno all’ìnter gli chiederà di vincere la classifica marcatori. Dzeko per Inzaghi è il finalizzatore di una manovra offensiva che il tecnico piacentino ha impostato per modificare il gioco nerazzurro precedentemente basato sulle ripartenze di Lukaku, ma anche il rifinitore, il regista d’attacco che fa girare la manovra.

Con i suoi movimenti ad abbassarsi, Dzeko lascia la profondità al compagno di reparto, permette agli esterni di alzarsi sulla linea offensiva e alle mezzali di inserirsi. Tutto ruota intorno a lui. Detto ciò, in questo avvio di campionato Dzeko è fondamentale per l’Inter e Inzaghi per i suoi gol. Perché se da un lato il bosniaco – convocato dalla sua nazionale per le decisive gare di qualificazione ai Mondiali contro Finlandia (13 novembre) e Ucraina (16) – ha trovato con continuità la porta, meno si può dire per i suoi compagni di reparto. Lauta-ro Martinez è partito forte con 5 gol in 7 giornate, ma dopo la sosta di ottobre non ha più segnato; Sanchez, in buona condizione e migliore in campo a Empoli, è comunque ancora a zero reti e Correa, rallentano da alcuni problemi fisici, si è fermato alla doppietta all’esordio a Verona il 27 agosto. C’è dunque bisogno che gli altri attaccanti dell’lnter si sblocchino, ma soprattutto che Dzeko non si fermi. E il fatto che oggi si giocherà a San Siro… o meglio, San Dzeko, non può che aiutare e far felice Inzaghi.

André Onana, il portiere camerunese dell’Ajaxin scadenza di contratto e nel mirino dell’lnter che lo avrebbe già bloccato per luglio, è tornato ad allenarsi con la prima squadra olandese e dopo la sosta di novembre potrebbe anche tornare in campo, dopo mesi vissuti ai box a causa di una squalifica per doping (scadrà il 4 novembre), per l’infortunio al titolare Stekelenburg. Nonostante ciò, però, non riceverà una calorosa accoglienza dai tifosi dell’Ajax, anzi. Il mancato rinnovo, infatti, creerà problemi ad Onana, ieri fortemente contestato dalla tifoseria organizzata con un lungo comunicato stampa: «Il club, i compagni e i tifosi ti hanno sostenuto (a proposito della vicenda doping, ndr). Tu hai deciso di non prolungare e hai pugnalato alla schiena l’Ajax. Dobbiamo concludere da ciò che sei un terribile Giuda e non possiamo perdonarti. Ti informiamo che non vogliamo più vederti ad una partita e se succedesse non ti supporteremo».

Non è mai N una cattiva idea, affidarsi a Edin Dzeko. Tranquilli: anche se non avete rimesso l’orologio stanotte, per l’ora solare, state sicuri che il 9 a San Siro sarà puntuale come nessuno. Non sbaglia un colpo, lui che a Milano non ha ancora trovato casa. In attesa di un terrazzo con vista, ha preso possesso dell’area di rigore del Meazza. Si trova da dio, da quelle parti, comodo come sul divano, a suo agio come quando passi una serata con gli amici. Oggi l’invito è per l’ora di pranzo: cucina Simone Inzaghi, per lanciarsi nel miglior modo possibile verso lo Sheriff eil derby. Il piatto forte è Dzeko.

Econ lui non sbagli, vai sul sicuro. Lo raccontano  i numeri: fin qui il bosniaco ha sempre segnato a San Siro in campionato. Numeri Cinque gol in quattro partite di Serie A in casa, volendo sarebbero anche sei in sei partite compresa la Champions: con lui a Milano si parte da 1-0. Il viaggio è appena iniziato ma promette di portare molto lontano. Dzeko è entrato nell’Inter in punta di piedi, ma di nerazzurro sembra vestito da una vita. L’Udinese è la prossima tappa, dopo il riposo di Empoli. L’Inter si specchia in Edin,è filosoficamente costruita in intorno al bosniaco: con nessun altro attaccante come lui, la manovra offensiva di Inzaghi si sviluppa fluida e le occasioni da rete si moltiplicano. Oggi vicino a lui si giocano una maglia Correa (favorito)eSanchez. Eil centravanti vuole allungare la serie positiva nelle partite in casa. Che poi, fanno rumore anche i numeri assoluti. Al primo anno di Inter solo Nyerse Quaresima (9) e Ronaldo (8) hanno fatto meglio del bosniaco dopo le prime 10 giornate. Per tenere il ritmo del Fenomeno, oggi servirebbero due squilli: attenti, Dzeko ha ricaricato le batterie a Empoli. Riferimento Un po’ come quanto accaduto con il passaggio all’Inter dalla Roma: altre motivazioni, centralità ritrovata, freschezza nelle giocate, aria nuova e un gruppo di lavoro totalmente diverso. Di questo aveva bisogno Edin. E Inzaghi lo sta sfruttando nel migliore dei modi. Il campo è sotto gli occhi di tutti. Quel che meno si vede, accade ad Appiano, nello spogliatoio. Dzeko è all’Inter da due mesi e mezzo, ma è già diventato un riferimento importante per i compagni. Lui, Perisic e Kolarov sono un asse portante quando le luci si abbassano e con i comportamenti c’è da dare l’esempio. Che a farlo siano-congli allenamenti, con l’attenzione, con la dedizione-tre ultratrentenni, è il miglior esempio possibile per i più giovani. Perisic, Dzeko e Kolarov sono legati da un’amicizia che viene da lontano. E sanno come si sta dentro uno spogliatoio vincente come pochi altri – forse solo Vidal e Sanchez – nella rosa nerazzurra. Attenzione Dzeko ha segnato fin qui in tutti i modi: testa, destro, sinistro. L’attaccante più completo che c’è ha… completato l’Inter. E ora si è messo intesta di riempire la sua bacheca con il trofeo che gli manca. L’ha rivela to anche nell’intervista alla Gazzetta, di aver scelto il nerazzurro per vincere pure in Italia.

Ha spalle che hanno saputo reggere all’urto dell’eredità di Lukaku. Ora deve, se possibile, accelerare ancora. Perché c’è urgenza di aiutare i compagni a lanciarsi verso il derby di domenica prossima e verso uno scudetto che passa già per una rincorsa. Inzaghi sa come gestirne le energie. A Empoli la panchina era fisiologica. Ma in realtà, è piu un fatto di energie mentali che fisiche.
I dati nelle mani dello staff di inzaghi raccontano di un giocatore da i numeri decisamente sopra la media di un 35enne.Il resto ce lo mette il giocatore, che dedica
molto tempo alla fase di preparazione di un allenamento e a quella del recupero post parita. Perché i gol si fanno a San Siro. Ma si costruiscono prima, molto prima.



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