Alberto Angela torna sabato 9 Aprile con Ulisse parlando del Titanic



Festeggio i miei sessanta anni salendo idealmente a bordo del Titanic, per la prima puntata del mio Ulisse…». Parla Alberto Angela, uno dei nostri conduttori più amati, grande divulgatore della nostra TV, alla vigilia della nuova stagione di Ulisse, il piacere della scoperta, il programma di successo, in onda per quattro puntate, con cui porta la cultura il sabato sera.



«E a questo appuntamento è vero, come mi ha fatto notare lei, ci arrivo in un momento importante: L’8 aprile è il mio compleanno e vivo questa tappa con l’entusiasmo, le sensazioni e la curiosità di un ventenne», dice.

Alberto, non teme l’età? «Vede, io penso che non è tanto importante l’età che hai quanto tutto quello che hai fatto per arrivarci: il bello di un viaggio non è la meta finale, ma il tragitto che si fa per raggiungerla. E continuo a godermi come sempre la vita, giorno dopo giorno».

C’è un regalo professionale che le piacerebbe farsi? «Continuare ad avere la stessa curiosità, lo stesso stupore per quello che scopro ogni volta. Il mio lavoro non smette di farmi regali meravigliosi: pensi che per questa stagione di Ulisse ho avuto in dono addirittura… la Groenlandia».

In che senso, scusi? «Siamo partiti da lì, per parlare della tragedia del Titanio, che affondò per colpa di un iceberg formatosi in Groenlandia. Siamo andati a scoprire i maestosi ghiacciai della Baia di Disko, per dare un’idea ai telespettatori delle dimensioni di quei colossi bianchi che galleggiano nelle acque gelide dell’Artico

. Abbiamo visitato i cantieri dove il Titanio fu costruito, a Belfast. Siamo andati Londra, per la mostra dedicata alla nave, vivendo le stesse atmosfere dell’epoca e raccontando ciò che accadde dopo il naufragio e fino al ritrovamento del relitto. Approfondiamo una tragedia ancora oggi attualissima: perché se l’uomo non cambierà abitudini riducendo il surriscaldamento del pianeta andrà incontro al suo iceberg. Ma per fortuna siamo in tempo per evitare il disastro».

I temi delle altre puntate?
«La Sardegna, con un viaggio insolito, dalle spiagge della Maddalena e dell’Asinara alle miniere del Sulcis, dalle pietre dei nuraghi alle vestigia romane, dalla basilica di Saccargia alle mura di Alghero. Poi ci occuperemo della scomparsa dell’uomo di Neanderthal: che cosa è accaduto a questi uomini dalla forza straordinaria, perché non è rimasto più nulla del loro passaggio?».

E per l’ultima puntata? «Faremo un salto nella Parigi della “Belle Époque” e ci immergeremo nei capolavori dei pittori impressionisti come Monet, Cezanne e Van Gogh, visitando luoghi simbolo di quel periodo d’oro».

Alberto, lei è sempre in giro per il mondo, instancabile: qual è il suo segreto? «Lavoro con orari massacranti, in condizioni estreme, viaggio per migliaia di chilometri, ma certo non posso permettermi di entrare in casa dei telespettatori mostrandomi stanco e stressato. Come faccio? L’adrenalina aiuta, ma la chiave è nella passione che ho per la mia professione. E, appena possibile, mi concedo qualche vasca a nuoto: mi rilassa, stimola i muscoli e mi fa sentire subito meglio. Peccato non abbiano ancora inventato una piscina che si possa portare in viaggio…».



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