Andrea, morto a 6 anni durante vacanza a Sharm: l’autopsia non svela la causa del decesso del bimbo



L’autopsia eseguita oggi a Palermo sul corpo del piccolo Andrea Mirabile, morto a 6 anni durante una vacanza con i genitori a Sharm el Sheikh, non avrebbe fornito informazioni sulle cause del decesso.



La misteriosa scomparsa di Andrea Mirabile, 6 anni, mentre era in vacanza con i genitori a Sharm el Sheikh, continua a lasciare perplessi gli investigatori. I patologi forensi dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Palermo hanno eseguito oggi l’autopsia sul corpo del bambino, ma sembra che la morte non sia stata causata da un fattore identificabile.

I medici hanno prelevato campioni di organi per eseguire ulteriori indagini. Si attendono i dati di laboratorio per determinare cosa abbia scatenato la morte del piccolo, avvenuta due giorni dopo aver accusato sintomi come stanchezza e vomito. Una prima autopsia è stata eseguita in Egitto, dove le autorità stanno indagando sulla morte del bambino. Il magistrato locale che supervisiona le indagini sul resort Sultan Garden ha assicurato che il rapporto dell’autopsia sarà rilasciato prima del normale periodo di attesa di uno o due mesi.

Anche la Procura di Palermo ha aperto un fascicolo, a seguito di un esposto presentato dallo studio legale Giambrone & Partners, che assiste la famiglia, per fare luce sulla vicenda. Per questo motivo, la Procura ha nominato i propri periti tecnici (un medico legale, un anatomopatologo e un pediatra, tra gli altri). Tuttavia, il professor Paolo Procaccianti, responsabile del servizio di Medicina legale del Policlinico, è stato delegato dalla famiglia di Andrea.

Per il deposito della consulenza tecnica sarà necessario attendere circa tre mesi. Intanto, è stata disposta la restituzione della salma del piccolo Andrea alla famiglia. La data del funerale non è ancora stata resa nota. “La famiglia ringrazia tutti coloro che hanno mostrato il loro affetto e la vicinanza con le preghiere e continua a richiedere silenzio e rispetto del proprio dolore”, spiega il pool di avvocati che sta assistendo Rosalia Manosperti e Antonio Mirabile, il papà e la mamma del bimbo.



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