Anna Carrino: chi è la moglie del boss Francesco Bidognetti, la vita da collaboratrice di giustizia



Anna Carrino è la moglie del Boss Francesco Bidognetti ed è una delle donne più potenti della Camorra, oggi collaboratrice di giustizia. È stata moglie e messaggera dei boss e nello specifico di uno dei più potenti clan della camorra, ovvero quello dei Casalesi. Oggi la donna è anche una collaboratrice di giustizia la quale con le sue rivelazioni ha dato modo agli inquirenti di poter ricostruire affari illeciti ed anche omicidi del clan. Con la sua confessione in alcune circostanze ha dato modo di poter individuare capi e affilianti azzerando in questo modo il clan dei Casalesi.



Anna Carrino, chi è la moglie del Boss Francesco Bidognetti

È stata per diversi anni al fianco del Boss Francesco Bidognetti che pare fosse al vertice del clan dei Casalesi. È stata la sua fedele compagna per tantissimi anni ma pare che sia stata anche l’interprete di tutti i Pizzini consegnati al e dal carcere. Ad ogni modo,  è stata anche la donna che ad un certo punto ha preso in mano le redini del clan e lo ha guidato quando il marito chiamato Cicciotto e mezzanotte si trovava in carcere. È stata ospite lo scorso anno di una puntata del programma Belve di Francesca fragnani e pare che abbia in qualche modo raccontato la sua vita e cercato anche di far capire come si è fatta coinvolgere negli affari criminali del marito.

La decisione di collaborare con la giustizia

Poi nel mese di settembre 2007 la sua vita è cambiata. Da quel momento ha deciso di ribellarsi e di collaborare con la giustizia svelando alcuni segreti inconfessabili proprio del clan dei Casalesi. Pare che però questa decisione non sia arrivata così dall’oggi al domani ma pare avesse scoperto che il marito non si fidava più di lei e che aveva deciso di eliminarla.“Mi chiese di sposarlo. Ma sapevo bene che non l’avrebbe fatto dopo la morte della moglie Teresa Tamburrino. Così era venuto il momento di scappare”. Queste le parole raccontate da Anna nel corso di un’intervista. Dopo essere stata rintracciata dagli uomini della Dia ha iniziato così la sua collaborazione con lo Stato raccontando nei primi 180 giorni di reclusione tutto quello che sapeva sul clan dei casalesi.

La nuova vita di Anna

Pare sia arrivata anche a denunciare il coinvolgimento del figlio Gianluca nell’omicidio di un giovane di nome Antonio Petito che è stato ammazzato a soli 20 anni per una lite sulla precedenza stradale, omicidio di cui Anna risulta tra l’altro essere la mandante accusata proprio da Luigi Guida braccio destro di Bidognetti. Per questo Anna è stata condannata ed il suo percorso di collaborazione infatti ad un certo punto ha rischiato di essere totalmente compromesso. Oggi a distanza di anni Anna vive con il suo lavoro onesto. Deve comunque deve sempre fare i conti con il suo passato.“Non posso avere amici, conoscenti, persone accanto perché nessuno deve conoscere il mio passato. Il mio prezzo con la giustizia l’ho pagato. Anzi, sconto la mia condanna senza vedere i miei figli, senza poter crescere i miei nipoti”.



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