Camilla Parker alla fine ha vinto lei, sarà regina



Diana, che giustamente la odiava, la aveva soprannominata Rottweiler. Il principe Filippo non riusciva a capire come suo figlio Carlo potesse preferire lei, Camilla, alla splendida Lady D. Per molti anni persino la regina Elisabetta l’ha chiamata “quella strega”.



Eppure Camilla Shand, coniugata prima Parker Bowles poi Mountbatten Windsor, duchessa di Cornovaglia, sarà la prossima regina di Inghilterra, con la benedizione di Elisabetta II, fra la sorpresa di tutti. Camilla, “unica cosa non negoziabile” della vita del principe di Galles, che ha accettato tutto nella sua esistenza, tranne che rinunciare a lei, tecnicamente sarà “regina consorte”. Titolo che Filippo, amatissimo marito di Elisabetta e per tutta la vita fedele, se non a lei, alla corona, non ha mai ottenuto.

Quando sarà, e prima o poi arriverà, il suo momento, Carlo, che per la prima volta ha pronunciato il discorso di apertura del Parlamento al posto della madre, salirà al trono con accanto la moglie con cui ha trovato pace, dopo quella che l’ha fatto letteralmente impazzire, urlandogli, fra l’altro: «Tu non sarai mai re».

La donna che sa rasserenare il suo umore, ascoltare i suoi sfoghi, sopportare le sue manie: e se state pensando a quelle di vostro marito, sappiate che Carlo non viaggia mai senza il suo copriwater di pelle bianca e la sua marca di carta igienica preferita, esige che i cubetti di ghiaccio siano rotondi e che i lacci delle scarpe vengano accuratamente stirati.

La cosa che davvero colpiva, nella registrazione-scandalo in cui lui le dichiarava «Vorrei essere il tuo tampax» (che non so voi, ma come dichiarazione d’amore non mi sembrava un gran che) era la noiosissima, per il resto soporifera conversazione, rivelatrice del rapporto fra un uomo fragile e insicuro e una donna che lo supporta e sopporta.

Ed è proprio per questo, per la sua capacità di placare i malumori del padre, che William e Harry avevano accettato in famiglia la donna che era diventata una vera e propria ossessione della madre. Anche se Harry, in una delle molte capriole psicologiche e mediatiche della sua vita, pare abbia dedicato alla matrigna un capitolo al veleno nel libro che dovrebbe uscire in autunno.

«Ho perso il mio cuore per lei quasi all’istante», ha dichiarato Carlo al suo biografo ufficiale Jonathan Dimbleby: succedeva mezzo secolo fa, nell’estate del 1972. Ma Camilla non era bella abbastanza, né vergine e nobile abbastanza per essere considerata come moglie dell’erede al trono; quindi sposa un altro, ha due figli (uno dei quali è tenuto a battesimo da Carlo), e quando il suo matrimonio e quello del principe vanno a rotoli, i due si ritrovano, si rivedono, si amano di nuovo.

Sembra che la loro storia possa diventare pubblica, dopo il durissimo, chiacchieratissimo e costosissimo divorzio del 1996: ma la morte di Lady D, alla vigilia di quella che doveva essere la sua presentazione ufficiale come nuova compagna del principe, fa di Camilla la donna più odiata d’Inghilterra. La quale, però, non perde il senso dell’humour che tutti le riconoscono: all’indomani dell’incidente sotto il ponte dell’Alma, quando l’auto in cui lei viaggia con Carlo viene assalita dalla folla che grida “Tagliate loro la testa”, il suo commento è: «C’è una prima volta per tutto».

Così ci sarà una prima volta anche per una divorziata come regina d’Inghilterra: una moglie sposata 33 anni dopo quel primo colpo di fulmine del 1972, con – quasi una beffa – un giorno di ritardo in aggiunta ai decenni di attesa. Già, perché persino la data della loro cerimonia civile, seguita da una benedizione ufficiale (perché la Chiesa inglese, di cui Elisabetta è capo, non ammette il matrimonio religioso fra divorziati), ha dovuto essere rimandata a causa di forza maggiore: in quello stesso venerdì dell’aprile 2005 in cui avrebbe dovuto celebrarsi il doppio rito si sono tenuti i funerali di Papa Giovanni Paolo II, a cui Carlo ha dovuto partecipare, a Roma.

Così è stato con ulteriori ventiquattr’ore di ritardo che Camilla, afflitta da una terribile sinusite, ma al meglio della sua forma estetica da sempre e per sempre, finalmente impalma il suo principe: anche se la regina, brindando alle nozze, omette il suo nome alzando il calice: «A mio figlio e alla donna che ama».

Attenzione, discrezione, determinazione, silenzio: queste le doti che tutti riconoscono a Camilla; forse anche una buona dose di ambizione, visto che nella saga famigliare che ha sconvolto il palazzo reale e in cui si contano vincitori – Carlo e William – e sconfitti – il transfuga Harry, lo scriteriato Andrea – lei è fra i primi. Non solo in senso metaforico, perché sarà lei accanto a Carlo e alla regina, e a pochi altri, sul balcone del palazzo nella foto storica che celebrerà i 70 anni di regno della sovrana. Non ci saranno invece il figlio e il nipote prediletto della regina: con la motivazione che saranno ammessi solo i membri della famiglia reale che sostengono impegni ufficiali sono stati estro-messi Andrea e Harry (che sarà a Londra, con moglie e figli, ma dovrà accontentarsi di un posto in seconda fila).

Camilla conquista infine il centro della scena, dopo essere stata sempre un po’ dietro le quinte nella infinita soap opera degli scandali di corte, ma sempre presente: fra gli ospiti del matrimonio di Carlo e Diana, visione che, racconterà poi Lady D, le fa capire quanto ingombrante sarà nella sua vita; poi accanto all’erede al trono nel consolarlo fra le rovine di quel matrimonio, e infine con lui come “cattivi della storia” dopo la morte di Diana. Per lui, per il suo ruolo al suo fianco, accetta persino di prendersi cura di sé: di frequentare parrucchiere e manicure, di crearsi un guardaroba che vada oltre le giacche da campagna e gli abiti a sacco.

A lei Carlo ha donato come anello di fidanzamento un prezioso, ma simbolicamente preziosissimo, diamante appartenuto alla adorata nonna Elisabetta; per lei compra all’asta collane di perle e spille che il suo avo Edoardo VII aveva regalato alla bis-bisnonna di lei, Alice, forse in ricordo della prima frase di Camilla al loro incontro: «Sai che il tuo bisnonno e la mia bisnonna erano amanti?». Per il suo anello nuziale la regina ha ceduto parte della ultima piccola pepita di oro del Galles da sempre usata per i matrimoni reali, accompagnandola con la battuta: «Avvisate mio figlio che non ce ne è abbastanza per una terza vera».

Battuta che Camilla ha saputo e che probabilmente ha apprezzato. Lei e Carlo sono due anziani coniugi che sorridono nelle foto ufficiali, ridono spesso insieme durante gli eventi, si scambiano sguardi complici e, stando ai bene informa ti, sono una squadra: cosa che Carlo e Diana non sono mai riusciti a essere. Certo, là loro storia sembra scritta da un bravo sceneggiatore, ma un po’ sopra le righe: l’incontro, l’addio, lei che sposa un altro, lui che sposa un’altra; i divorzi; il loro riavvicinamento e, proprio quando il lieto fine sembrava vicino, l’incidente che trasforma Diana nella vittima assoluta di tutta la loro vicenda.

Con la pazienza, la forza, l’intelligenza e l’ironia Camilla ha saputo conquistarsi la scena, ma a modo suo: con l’impegno invece dell’ostentazione, il silenzio invece delle rivelazioni a orologeria, la sobrietà invece della ostentata eleganza di Diana. Sarà regina, dicono i maligni, anche perché Carlo ha prestato ad Andrea i soldi per chiudere la brutta causa di pedofilia in cui era invischiato: il titolo per lei sarebbe un segno della gratitudine della sovrana nei confronti del principe di Galles. Sicura, però, che suo figlio, questa volta, ha al fianco la donna giusta. Anche per sedere sul trono.



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