La vera storia di Terence Hill: Padre, madre, moglie, figli, Bud Spencer, Don Matteo, vero nome



Terence Hill è nato il 29 marzo 1939 a Venezia.

  • Conosciuto per aver recitato in spaghetti western con Bud Spencer e per la serie “Don Matteo”.
  • Film: El gatopardo, Lo chiamavano Trinità…
  • Televisione: Don Matteo, Ad un passo dal cielo, Luca Fortunato…
  • Genitori: Hildegard Thieme e Girolamo Girotti
  • Coniuge: Lori Hill (m. 1967)
  • Bambini: Jess Hill, Ross Hill
  • Nome: Mario Girotti
  • Altezza: 1.82 m

Genitori

Sua madre, Hildegard Thieme, era tedesca, e suo padre, Girolamo Girotti, un chimico italiano. Da bambino, risiedette nella piccola città di Lommatzsch, in Germania, dal 1943 al 1945 durante la seconda guerra mondiale, sopravvivendo al bombardamento di Dresda.



Studi

Ha studiato letteratura all’Università di Roma prima di decidere di diventare attore.

Pellicole

Terence Hill è stato scoperto dal regista italiano Dino Risi che lo ha diretto in Vacanze col gangster (1951) alla giovane età di dodici anni, girato dopo ventisette film in Italia.

Nel 1964, tornò in Germania e apparve nella serie Heimatfilmen. Nel 1967 torna in Italia per recitare in Dio perdona… Io no!, 1968. Cambiò il suo nome in Terence Hill quello stesso anno. Il nome è composto dalle iniziali di sua madre.

Terence Hill lavorò in film come Le meraviglie di Aladino (1961), con Luchino Visconti che apparve in Il gatto marrone (1963). Più tardi ha realizzato film d’azione e western in Germania. Nel 1967 tornò in Italia e guadagnò popolarità quando recitò con Bud Spencer nello spaghetti western Le llamaban Trinidad (1971) e nei successivi sequel.

Ha recitato in Un passo dal cielo (2011-2015), serie televisiva italiana di successo per Rai Uno. La seconda stagione è stata girata nel 2012 e ha avuto un successo simile alla prima. Dal 2000 ha recitato nella serie Don Matteo.

Per la sua carriera artistica ha ricevuto nel 2010, insieme a Bud Spencer, il David de Donatello assegnato dall’Accademia del Cinema Italiano. Nel 2018, vent’anni dopo l’ultimo film virtual power, Terence Hill torna al cinema con My Name Is Thomas, che ha anche scritto e diretto.

Matrimonio e figli

Sposato con Lori Zwicklbauer Hill nel 1967. Suo figlio biologico Jess Hill (1969) e l’adottato Ross Hill (1973-1990), hanno recitato con lui in alcuni dei suoi film. Ross morì nel 1990 in un incidente d’auto.

Dan Matteo e Nino Frassica

Quella che sta per andare in onda sarà la serie più emozionante della storia di Don Matteo. Sarà emozionante per i telespettatori vederla. E stato ancora più emozionante girarla: dopo tanti anni, ho salutato il mio amico Terence Hill e ho dato il benvenuto a un altro grande attore, Raoul Bova».

A parlare così è Nino Frassica, il maresciallo Antonio “Nino” Cecchini di Don Matteo, colonna di questa fiction a fianco di Terence Hill fin dalla prima puntata, in onda nel 2000: racconta tutti i retroscena di questa tredicesima serie della fiction, che inizierà giovedì 31 marzo su Raiuno.

Dieci puntate che, come largamente anticipato negli scorsi mesi, vedranno uscire di scena il suo protagonista storico Terence Hill alla quarta puntata, e vedranno arrivare Raoul Bova nella parte del giovane don Massimo, che ne raccoglie in qualche modo l’eredità come in un passaggio di consegne.

Questa uscita di scena rappresenterà la fine di una vera e propria epoca televisiva, uno straordinario successo televisivo senza eguali nella storia della televisione italiana: «Sì, i colpi di scena sono tanti», dice ancora Nino. «Insieme con Raoul Bova entrerà in scena anche Giancarlo Magalli nella parte di un vescovo, poi tornerà dopo sedici anni Flavio Insinna nella parte del capitano Flavio Anceschi: con lui arriverà anche la figlia Valentina, interpretata dalla giovane Emma Valenti, che si legherà molto al mio personaggio, Cecchini, che considererà come un secondo papà».

Ma tutta la serie, Nino, ruota attorno al mistero di don Matteo. Che cosa gli accadrà? «Nella quarta puntata, don Matteo sparirà, l ‘ara perdere le sue tracce c arriverà il nuovo prete, don Massimo, che è legatissimo a lui perché è stato proprio don Matteo, anni prima, a fargli prendere i voti in un momento molto difficile e dopo la fine di una storia con una donna che poi vedremo riaffacciarsi nella sua vita. Don Massimo indagherà insieme con me sulla sparizione di don Matteo».

Terence Hill, che lei affìanca in “Don Matteo” fin dalla prima puntata, le ha spiegato perché ha scelto di uscire di scena?» «Sì. Terence, invece dei soliti dieci o dodici episodi che richiedono quasi un anno di riprese, avrebbe voluto che la nuova serie fosse concentrata in quattro. Ma non è stato possibile accontentarlo. Così è stato scelto Raoul Bova per prendere il suo posto nelle altre sei. Ma Terence potrà tornare, i telespettatori non devono vivere la sua uscita di scena come un addio definitivo».

Lei come lo ha vissuto? «Con grande commozione». Mi racconti quel momento che l’ha tanto colpita. «Eravamo tutti dietro la macchina da presa e osservavamo Terence mentre interpretava la sua ultima scena. Quando il regista ha dato lo stop siamo corsi ad abbracciarlo. Recito con lui da ventiquattro anni, il primo ciak di Don Matteo fu battuto nel 1998: sono cresciuto con lui. Se ne va pure una parte di me».

Invece come ha accolto poi l’arrivo di Raoul Bova? «Lui è arrivato con la massima umiltà. Ha capito che, dopo tanti anni, il cast è diventato una vera famiglia e ha bussato con discrezione alla nostra porta.Tla chiesto prima di tutto di parlare con Terence a quattr’occhi. Voleva la sua benedizione, prima di prendere in un certo senso il suo posto, e l’ha ricevuta. Terence gli ha dato anche tanti consigli, certo di lasciare la sua fiction in buone mani».

Si è detto che se le nuove puntate con Raoul Bova avessero successo e si dovesse girare una nuova serie, questa volta tutta incentrata su don Massimo, potrebbe essere rinnovato tutto il cast. Lei che cosa farà, Nino?

«Il mio personaggio, il maresciallo Cecchini, rimarrà in ogni caso al proprio posto. Anche perché don Massimo ha lo stesso “vizio” di don Matteo, quello di immischiarsi nelle indagini dei carabinieri. Quindi continuerà la nostra collaborazione tra caserma e canonica. La mia speranza è quella che, comunque, Terence Hill torni a farsi vedere da queste parti. La scelta di non fare morire il suo personaggio lascia aperte tutte le porte».



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