L’affittuaria non paga da 10 mesi, la proprietaria si attacca al citofono e finisce a processo per molestie



Un’anziana donna è stata denunciata per molestie e disturbo dopo aver tenuto occupato il citofono per un’ora per chiedere agli inquilini di lasciare la loro casa di Bastia Umbra. Ed era a processo: una donna, difesa dall’avvocato Vittorio Lombardo, è stata accusata di molestie e disturbo per aver tenuto occupato il citofono per un’ora di notte per chiedere agli inquilini ritardatari di andarsene.



Nell’estate del 2017, l’imputata è accusata di aver disturbato le occupazioni o il riposo delle persone o di aver esercitato i propri capricci senza motivo, commettendo un reato contro la proprietà. Nell’udienza dello scorso febbraio, l’imputata è nuovamente sotto processo per aver suonato il citofono dalle 4:25 alle 5:30 del 16 luglio 2017, svegliando non solo gli inquilini ma l’intero edificio. L’imputato avrebbe detto ai residenti dell’appartamento, una coppia e la loro giovane figlia: “Dovete restituirmi dieci mesi di affitto, raccogliere la vostra spazzatura e lasciare la mia casa. Dovreste tornare a Cuba”.

A causa delle difficoltà lavorative e monetarie che avevano colpito la famiglia, l’affitto non sarebbe stato pagato. Prima del drammatico intervento serale, il padrone di casa aveva ripetutamente tentato di recuperare il denaro dovuto tramite avvisi telefonici e visite. Il bambino, che a tutt’oggi “sussulta ogni volta che suona il campanello di casa”, avrebbe avuto paura a causa della denuncia. Tramite l’avvocato Annalisa Checchè, gli inquilini hanno intentato una causa civile.



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