Migranti, la storia della neonata di quattro mesi salvata in mare da un giovane del Togo



Questo articolo in breve

Un giovane del Togo ha salvato una bambina di 4 mesi mettendola in spalla e nuotando verso la salvezza. L’imbarcazione, affondata lo scorso 27 giugno, uccidendo almeno 30 persone, trasportava decine di lavoratori migranti, tra cui lui.



Un giovane del Togo, che si trovava a bordo della nave affondata al largo della penisola del Sinai in Egitto lo scorso 27 giugno, ha salvato se stesso e una bambina di quattro mesi nuotando verso la riva. Ha messo la bambina sulla spalla e ha nuotato per salvarsi. Circa 100 persone erano a bordo quando la nave è affondata e circa 30 sono morte. Molte delle vittime sono ancora disperse.

Un video registrato da Geo Barents di Medici senza frontiere, che lavora con decine di volontari per salvare le barche dei migranti in mare, mostra la scena del salvataggio. Mostra il giovane uomo che afferra la bambina senza vita e la mette sulla sua spalla per tenerla fuori dall’acqua. Si è aggrappato a un pezzo di legno galleggiante mentre aspettava i soccorsi, che sono arrivati poco dopo.

Secondo Fulvia Conte, che lavora come coordinatrice dei soccorsi per Geo Barents di Medici Senza Frontiere (Fanpage.it, 2017), quel giorno i volontari hanno salvato oltre 70 persone, tra cui molti bambini. I medici hanno cercato di rianimare per più di 40 minuti una donna incinta morta sulla nave, ma non è sopravvissuta. È stata invece salvata una neonata di quattro mesi, il cui soccorritore ha affidato la madre alle cure di medici e infermieri poco dopo il salvataggio.

Un giovane, in un’intervista a La Stampa, ha raccontato come lui e sei compagni siano partiti su un barcone per attraversare il Mediterraneo e fuggire dalla guerra civile che da anni devasta il Togo. Tutti e sei i suoi compagni sono morti nel naufragio, ma lui, uno dei pochi che sapeva nuotare, ha cercato di soccorrere quante più persone possibile, compreso il bambino che ha salvato, simbolo di umanità e disperazione, da morte certa. Hanno trovato rifugio a Malta, in attesa di vedere come cambierà la loro vita. Anche la neonata e sua madre hanno trovato accoglienza lì.



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