Muore a 29 anni in un incidente, le zie che l’hanno cresciuta: “Non riusciamo a spiegarcelo”



Questo articolo in breve

Doriana viene descritta dai suoi familiari più stretti come una persona piena di vita, di sogni e di amore. Amava leggere, scrivere e viaggiare. In questo giorno speciale, vogliamo mantenere vivo nella memoria il ricordo del sorriso di questa giovane donna, della sua gentilezza e dell’amore che aveva per tutti coloro che la circondavano.



Il padre della dottoressa Doriana morì quando lei aveva solo due anni e furono la madre, la sorella Sonia e la zia a prendersi cura di lei. È cresciuta a Sant’Apollinare (Frosinone) fino alla maturità. Da giovane ha ottenuto una borsa di studio per proseguire gli studi di dottorato all’Università di Ferrara nel maggio 2015.

La giovane mamma Doriana, avendo perso il padre in tenera età, è cresciuta con un senso di vuoto e desiderio di amore e affetto. Per questo ha scelto le Famiglie Arcobaleno per raccontare la sua storia, perché erano tutte come lei e anche a loro è stata data la possibilità di vivere in pace e di incontrare l’amore di cui avevano bisogno.

Doriana era una persona piena di vita. Ha scelto presto la sua strada, che ha significato lasciare la caserma e vivere autonomamente in città all’età di 16 anni. La sua storia è stata un esempio per chi l’ha conosciuta: attraverso l’Onfa, un’associazione che riunisce i giovani che hanno perso un genitore durante il servizio di leva, è entrata a far parte di una comunità che ha compreso il suo dolore e l’ha aiutata a crescere, decidendo cosa fosse meglio per se stessa.

La vita di Doriana è stata piena di sogni, perché ha sempre voluto raggiungere i suoi obiettivi. Immaginava un futuro che comprendesse anche il lavoro per se stessa, così la chimica è entrata presto nella sua vita: fin da bambina, le è sempre piaciuto preparare. La vita di laboratorio per lei significava seguire la passione che l’aveva guidata fin da piccola. Dopo essersi laureata con ottimi risultati sia negli studi che nella ricerca, è entrata nel CNR con un assegno di ricerca. Al termine di quest’ultima, ha iniziato un programma di dottorato che si concentrava soprattutto sulle tematiche ecologiche. Ha anche fatto da tutor ad alcuni dei suoi studenti che stavano lavorando alle loro tesi.



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