Riccione, 21enne muore dopo un tuffo in piscina. Gli amici: “È entrato in acqua e non è più riemerso”



Un giovane è morto dopo essersi tuffato in una piscina di un hotel di Rimini, non riuscendo a riemergere dopo essere entrato in acqua.



Un medico dell’ospedale Infermi di Rimini ha dichiarato il decesso di un ragazzo estratto da una piscina ieri pomeriggio. I medici non sono riusciti a salvare il giovane, che è morto poco dopo l’arrivo al pronto soccorso. Gli ospiti del Grand Hotel di Riccione possono ora utilizzare la piscina esterna e l’area della piscina, anche se l’hotel è ancora chiuso. Il gruppo di amici ha dato l’allarme dopo aver visto il loro amico tuffarsi in acqua e non riemergere.

I Carabinieri hanno aperto un fascicolo per indagare sull’incidente a seguito di una denuncia presentata dalla Procura della Repubblica. L’indagine fornirà informazioni sull’incidente affrontando alcuni aspetti fondamentali. La prima cosa che il procuratore potrebbe fare è ordinare un’autopsia sul corpo della vittima per identificare le cause del decesso che i medici non hanno menzionato: non è stato stabilito se la morte del 21enne sia dovuta ad annegamento o a un malore. Sarà utile anche ascoltare i racconti degli amici per determinare la dinamica dell’incidente.

Secondo quanto si è appreso finora, l’incidente sarebbe avvenuto intorno alle 14.00, quando la piscina è normalmente chiusa a causa degli orari di apertura del Grand Hotel, dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00, e di un cartello a bordo vasca. Negli altri orari non è presente alcun bagnino. Nonostante il gruppo di amici fosse in piscina, sembra che l’incidente si sia verificato intorno alle 14.00, ora in cui la piscina è solitamente chiusa. “La piscina è aperta al pubblico dal bar all’interno del complesso alberghiero, e l’ingresso è a pagamento”, ha detto Gianni Andretta, proprietario dello stabilimento intervistato da Il Resto del Carlino. “Ho visto il giovane in acqua ieri, poco prima dell’incidente. Aveva già fatto il bagno con i suoi amici diverse volte”.



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