Alberto Rovati, proprietario della pizzeria Funky Gallo di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, ha esposto la bolletta della luce accanto al menu per spiegare perché ha aumentato il prezzo delle pizze. Gli amanti della pizza spesso gridano al furto quando vedere il prezzo di una pizza margherita. I ristoratori sanno che i loro margini di non profitto sono alti, quindi non possono aumentare i prezzi delle loro pizze. Alberto Rovati, proprietario della pizzeria Funky Gallo di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, ha affisso i costi su una parete del suo locale, in modo che tutti i clienti sanno dove andare a finire i loro soldi.
Da qualche giorno, Alberto Rovati ha esposto sulla vetrina della sua pizzeria una copia della bolletta elettrica che deve pagare per il locale. Si tratta di 4.058,09 euro per il solo mese di luglio. E questa cifra si riferisce solo all’elettricità. Eppure Funky Gallo, situato a Roncadello, è famoso per il suo buon rapporto tra qualità e prezzo delle pizze, di cui si può leggere online.
Fino a poco tempo fa, le imprese possono contare su una fornitura costante di energia a basso costo e di risorse in abbondanza. Oggi, invece, dobbiamo preoccuparci dell’aumento dei prezzi di qualsiasi bene, compresi gli alimenti e la costosa energia.
“O passo per ladro o chiudo”
“Non l’ho certo fatto per spaventare i clienti, – racconta al Corriere della sera il titolare della pizzeria – ma per essere molto trasparente. E per lanciare una forte protesta: così non si va avanti. E ho esposto la bolletta della luce perché è la più eclatante. Poi ci sono gas e tutte le forniture essenziali. E soprattutto ci sono le materie prime”.
“Se io oggi mettessi una margherita a 8-9 euro, probabilmente pareggerei tutte le spese. Da lì la prospettiva di farla pagare 10 euro. Ma meglio mettere la pizza margherita a 10 euro e passare da ladro, oppure chiudere l’attività?“, si domanda Rovati, che aggiunge: “Se non altro credo di essere stato onesto e trasparente coi miei clienti”.
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