Roberto Gigola muore a 23 anni in un incidente in moto dove 30 anni fa era morto lo zio omonimo



Roberto Gigola si stava recando dagli amici dopo una giornata di lavoro. La sua meta era la spiaggia di Perla Sebina, sul lago d’Iseo, dove hai fatto un tuffo in piscina e bevuto qualcosa con gli amici. Ma purtroppo il suo percorso di vita si è interrotto prima di arrivare a quella meta: Si è interrotto a Sale Marasino, in provincia di Brescia, dove il giovane si è schiantato con la sua moto a soli 3 anni.



La polizia ha stabilito che il motociclista stava andando nel rispetto delle regole del codice della strada: niente velocità, niente sorpassi azzardati. Ma questo non gli ha impedito di schiantarsi contro un furgone che lo precedeva e di essere scaraventato per molti metri sull’asfalto. Lì, una volta atterrato di sulla strada, è stato investito da un’auto in arrivo nella nuova corsia opposta. Ed è stato forse questo a ucciderlo, se la sua moto – a differenza di quanto accade di solito in incidenti di questo tipo – non mostra quasi alcun segno dell’incidente.

Roberto Gigola, 23 anni, originario di Sale Marasino, era un operaio della CELA di Corte Franca. Oltre al lavoro in fabbrica, Roberto amava giocare a calcio nel tempo libero. Si chiamava così in onore dello zio Roberto, morto 30 anni fa in un incidente su quella stessa strada dove anche lui ha trovato la morte mercoledì 27 luglio. Una coincidenza che rende questo tragico evento più inquietante. I funerali si terranno sabato 30 luglio alle 11 nella chiesa parrocchiale di San Zenone. Molti membri della comunità hanno già espresso il desiderio di partecipare, soprattutto i suoi compagni di squadra e gli amici che lovano per una spensierata serata estiva.



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