Sabrina Ferilli, 57 anni, ha ricevuto il David di Donatello alla carriera il 3 maggio nel corso della diretta televisiva dell’evento



Icona di bellezza solare e sensuale, talmente ironica da aver dichiarato “Voglio essere Totò con le tette” Sabrina Ferilli non si è mai accontentata di essere una popolarissima sex symbol»: Piera Detassis. presidente e direttrice artistica dei Premi David di Donatello, ha giustificato così il riconoscimento che il 3 maggio è stato conferito all’attrice romana in occasione della sessantasettesima edizione della kermesse dedicata al cinema italiano. La Ferilli del cinema italiano è una delle stelle più brillanti.



Ma la sua carriera non si esaurisce al mondo della celluloide. Nel corso degli anni, infatti, è stata abile ad alternare gli impegni sul set per il grande schermo a quelli per numerose fiction di successo. Senza dimenticare i successi teatrali, che l’hanno vista calcare i più importanti palcoscenici italiani. E la Tv.

Ovviamente la Tv. Con il suo carattere aperto e solare i grandi del piccolo schermo non potevano lasciarsi sfuggire l’occasione di averla accanto in programmi che, anche grazie alla sua presenza, si sono rivelati successi di pubblico e critica. Pippo Baudo l’ha voluta al Festival di Sanremo nel 1996, insieme alla modella argentina Valeria Mazza. Della quale, nel corso degli anni, si sono perse le tracce non solo perché vive all’estero. Non è un caso che Amadeus proprio quest’anno l’ha voluta nuovamente sul palco del Teatro Ariston nella serata finale dell’edizione dei record.

E lei ha incantato il pubblico non solo con la sua presenza scenica, ma soprattutto con la personalità esplosiva che la rende tra i personaggi più simpatici del mondo dello spettacolo. Sabrina è così, senza filtri. L’ha dimostrato nella conferenza stampa che ha preceduto il suo impegno al Festival con battute che rimarranno nella storia dell’evento e riflessioni che, dall’alto dei risultati raggiunti in carriera, danno la cifra della sua umiltà: «Per chi fa questo mestiere, Il Festival è un momento straordinario, ci sono anche rischi, non è detto che si faccia un’ottima figura, l’emozione gioca tanto, l’aspirazione ad esserci credo sia di tutti».

Non aveva bisogno di Sanremo per consacrarsi, eppure ha accettato l’invito di Amadeus con l’entusiasmo di un’esordiente. Lo stesso che ha portato in scena, senza mai recitare, rimanendo se stessa. Quella che piace da sempre. Ad intuire le sue potenzialità a trecento sessanta gradi, più di tutti è stata Maria De Filippi. Amica, prima che collega. L’ha voluta al suo fianco come giudice di Amici già nel 2013, per poi richiamarla in edizioni successive.

E confermarla a Tu sì que vales, dal 2019, dove ricopre di nuovo il ruolo di giudice, ma speciale. “Popolare”. Lei è così. Nata a Roma e cresciuta in provincia, a Fiano Romano, non ha mai perso il contatto con la realtà a differenza di molte sue colleghe che scambiano l’essere note con il successo. Essere popolari non sempre è sinonimo di affetto da parte del pubblico. La Ferilli, però, è riuscita a centrare entrambi gli obiettivi senza affannarsi.

Oltre al talento naturale nella recitazione, dimostra di essere sempre empatica. Alla mano. Le sue interviste televisive diventano dei veri e propri momenti cult celebrati sui social perché da lei non si sa mai cosa può essere rivelato. Lo sa bene Mara Venier che l’ha ospitata a Domenica In a Pasqua, per presentare l’ultimo film di Leonardo Pieraccioni, Il sesso degli angeli, di cui è protagonista. In collegamento da casa, Sabrina non sentiva le domande della conduttrice ma non sono mancate grasse risate reciproche per l’inconveniente che ha mandato il siparietto in cima alla classifica de I nuovi mostri di Striscia la notizia.

Nella pellicola diretta dal regista toscano attualmente nelle sale Sabrina Ferilli interpreta Lena, la tenutaria di una casa che ospita un gruppo di escort d’alto bordo: «Leonardo ha una vena molto romantica, le sue sono commedie eleganti. Lo conoscevo, poi c’è stata questa possibilità, ci siamo incontrati, ho letto il copione, ma la mia adesione è stata prima alla persona e al regista, poi alla sceneggiatura che è carina, divertente, quella che mi aspettavo di leggere da Pieraccioni, e quindi ho accettato». Proprio al cinema la Ferilli ha dato il meglio di sé, alternando ruoli intensi come quello di Mirella, ne La bella vita di Paolo Virzì, solo per fare un esempio, a personaggi decisamente più leggeri come quelli dei cinepanettoni che nei primi anni duemila sbancavano i botteghini.

Per lei, anche un ruolo nel film premio Oscar di Paolo Sorrentino, La grande bellezza. Dove (s)vestiva i panni di Ramona, spogliarellista dai segreti dolorosi, amante del protagonista Jep Gambardella, interpretato da Toni Servillo. Il David di Donatello alla carriera oggi suona quasi come un risarcimento per la mancata partecipazione alla Notte degli Oscar. Intervistata dal settimanale Chi, infatti, lamentava di non essere stata invitata a Los Angeles: «Di non essere stata lì, di non aver fatto il red carpet mi dispiace, e molto.

Lo dico non soltanto per me, ma anche perché l’immagine che si ricorda nel tempo della “Notte degli Oscar” è quella delle foto delle attrici che solcano il tappeto rosso in abiti favolosi. Come si dice: “È la materia di cui sono fatti i sogni”. Senza è come se mancasse qualcosa. Per quanto possa essere ottimista, dubito che la cosa possa verificarsi nuovamente per me e a breve. A me non è mai riuscita l’incoronazione: sono stata capace di lavorare tanto, di fare tanto, ma alla fine la cerimonia mi è sempre sfuggita.

Se mi sono ritrovata “regina” è perché qualcuno me l’ha riferito mentre stavo a casa, in camerino, al bar o persino alla toilette. Ma mai nessuno per via ufficiale». Stavolta, però, è stata premiata a Cinecittà, in diretta su Rai 1. E se in pubblico ha manifestato tutta la sua gioia per il meritatissimo premio, in privato ha festeggiato con l’amore della sua vita. Da undici anni è sposata con il manager Flavio Cattaneo che presente nella sua vita fin dal 2005, da quando si sono conosciuti e innamorati mentre era impegnata nelle riprese della serie televisiva Dalida. «Di lui mi hanno colpito la pazienza ferma, il carattere forte, la sua incapacità a corteggiarmi.

Non ci sono stati né fiori né regali fra noi due» ha detto lei al settimanale Gente. Un amore maturo, il loro. E forte proprio perché nato e cresciuto quando entrambi erano risolti e pronti: «Non credo molto alle relazioni che nascono quando si è giovani e poi durano sino alla morte. Se succede, è un miracolo. Nell’età matura conosci meglio te stesso e cosa stai cercando, quindi una storia nasce su una sintonia più profonda». Come quella che li lega e che è alla base della serenità personale di lei, che anche grazie a questo stato di grazia privato riesce sempre a dare il meglio di sé. Anche in pubblico e sul lavoro. Il David di Donatello non è che l’ultimo dei suoi traguardi.



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