Alessandro Impagnatiello e la madre richiedono informazioni sulle telecamere: il pm sospetta un omicidio premeditato di Giulia



Alessandro Impagnatiello e il presunto omicidio premeditato di Giulia: Nuove prove e interrogativi sulla tragica vicenda



La tragica morte di Giulia Tramontano continua a suscitare interrogativi e sconcerto nell’opinione pubblica. Alessandro Impagnatiello, suo fidanzato e reo confesso dell’omicidio, potrebbe essere coinvolto in una pianificazione criminale. Le indagini, supportate dalle prove trovate sul suo cellulare, stanno portando alla luce nuovi dettagli che potrebbero avvalorare l’accusa di omicidio premeditato. In questo articolo, esploreremo gli sviluppi recenti e le domande che la famiglia di Giulia cerca di risolvere.

Il Sopralluogo

La casa in cui Giulia e Alessandro vivevano appariva ordinata e pulita, senza alcun segno dell’orribile delitto che si è consumato esattamente dieci giorni fa. Sulla parete, rimaneva ancora stampata una foto di Alessandro e Giulia scattata a Ibiza solo un mese prima. Lo stesso scatto che Alessandro ha menzionato in uno dei numerosi messaggi inviati al telefono della ragazza dopo l’omicidio, esprimendo un tono nostalgico e chiedendo solo di sapere che stava bene. Nonostante l’apparente normalità, l’appartamento ha rivelato indizi rilevanti, evidenziati dai test effettuati con il Luminol. Tracce ematiche e biologiche sono state scoperte non solo in cucina, dove la donna è stata pugnalata, ma anche nel soggiorno e sulle scale che portano al garage. Inoltre, i carabinieri hanno rinvenuto l’arma del delitto, un coltello nascosto tra gli altri nel ceppo sopra il forno in cucina, confermando quanto affermato da Alessandro. Ulteriori indizi positivi sono stati trovati nella vasca da bagno, dove il 30enne avrebbe cercato di bruciare il corpo di Giulia. L’esatta ricostruzione fornita da Impagnatiello potrebbe essere messa in discussione dall’autopsia, che verrà eseguita venerdì prossimo.

Le Indagini in Corso

L’inchiesta sull’omicidio di Giulia Tramontano è coordinata dal procuratore aggiunto Letizia Mannella e dalla pm Alessia Menegazzo, che stanno raccogliendo una serie di testimonianze cruciali. Tra queste, quella del gestore di un bar situato a pochi metri da via Monte Rosa, dove il corpo è stato ritrovato. Due giorni dopo il terribile omicidio, Alessandro e sua madre si sono recati nel locale per chiedere di visionare le registrazioni delle telecamere, affermando di essere alla ricerca di Giulia. Un’altra testimonianza fondamentale è stata fornita dal custode dell’edificio, che ha riferito di come Alessandro, il martedì, gli avesse chiesto di prestargli una scopa e una paletta per pulire il garage, dove aveva tentato di bruciare il corpo della donna.

I Documenti e le Rivelazioni

I carabinieri hanno fatto una scoperta significativa nell’area di Comasina, a soli dieci chilometri da via Novella, il luogo in cui Alessandro prendeva regolarmente la metropolitana per recarsi al lavoro. Nel corso delle indagini, sono stati trovati alcuni documenti di Giulia in una grata di scolo. Alessandro aveva dichiarato di averli gettati lì insieme al suo cellulare. Tuttavia, oltre alla patente di guida, un bancomat e una carta di credito, non è stato trovato nulla che appartenesse alla giovane di 29 anni.

La storia dell’omicidio di Giulia Tramontano continua a svelare nuovi dettagli e interrogativi. Le prove raccolte finora indicano una possibile premeditazione dell’atto da parte di Alessandro Impagnatiello. Mentre le indagini proseguono sotto la guida del procuratore aggiunto e della pm, la famiglia di Giulia cerca risposte per far luce su questo terribile evento. Sarà l’autopsia, in programma per venerdì prossimo, a fornire ulteriori elementi che potrebbero contribuire alla comprensione dei fatti. Seguiremo da vicino gli sviluppi di questa triste vicenda, nella speranza di trovare giustizia per Giulia Tramontano e il suo bambino non nato.



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