Chi era Dario Fo? Età morte, carriera, Nobel, mogli e figli



Dario Fo è stato una figura influente nella cultura italiana, noto per il suo lavoro di attore, scrittore e drammaturgo. Ha usato il teatro come mezzo per raggiungere un vasto pubblico ed è stato insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1997.



Giovedì 13 ottobre 2016 si è spento Dario Fo, noto attore e scrittore.

Fo ha dedicato la sua vita a esplorare le complessità dell’umanità e i suoi vari aspetti, spesso ricorrendo all’umorismo per farlo.

In modo simile ai giullari medievali, che Fo stesso apprezzava, che erano in grado di prendere in giro i potenti con la loro abilità linguistica al punto da non essere puniti, ma da ricevere invece gli applausi della nobiltà alla fine della loro esibizione, capriole e canzoni comprese.

Un’esistenza per l’arte

Dario Fo ebbe una vita lunga e appagante, essendo nato nel 1926 da una famiglia della provincia di Varese. Suo padre, Felice, era un capostazione che aveva anche la passione per il teatro, creando un ambiente intellettualmente stimolante e aperto in cui Dario è cresciuto. La vivace cittadina di Sangiano ha fornito le basi per le sue successive attività artistiche, in particolare per quanto riguarda l’uso semplice ma efficace del linguaggio contadino nella narrazione.

La pace dell’infanzia di Fo fu sconvolta dalla seconda guerra mondiale e per un periodo si arruolò come volontario nella Repubblica di Salò, lo stato fascista del nord Italia che rimase alleato dei nazisti dopo il 1943.

La scelta dell’artista di agire in questo modo sarebbe riemersa più volte negli anni successivi, ma egli sostenne sempre che la sua decisione era frutto della sua natura patriottica e non per evitare di essere mandato al fronte. Non aderì mai alle ideologie fasciste.

Dopo la fine della guerra, Dario Fo rimase a Milano per proseguire gli studi all’Accademia di Belle Arti di Brera. A partire dai primi anni Cinquanta si dedica al lavoro teatrale e compone testi satirici per la RAI.

Dario Fo utilizza la satira per prendere in giro il comportamento umano, in particolare di coloro che occupano posizioni di potere, con uno stile sofisticato e al tempo stesso diretto che permette a tutti i pubblici di comprendere i messaggi sottesi alle sue opere. Ha esplorato abilmente una varietà di argomenti, che vanno dalla storia e dalla politica agli aspetti psicologici della società.

Negli anni Sessanta, Dario Fo è profondamente impegnato nell’attività teatrale, dedicando la maggior parte del suo tempo alla scrittura e alla rappresentazione di opere, in particolare commedie. In questo periodo incontra e sviluppa un forte legame con Franca Rame, una persona che condivide la sua passione per le arti e che diventerà la sua compagna di vita.

Lavorando in coppia con Franca, Dario crea e mette in scena un gran numero di opere teatrali che coprono una vasta gamma di argomenti, tra cui Il Mistero Buffo è il suo lavoro più acclamato.

Il Mistero Buffo, presentato per la prima volta nel 1969, riflette perfettamente lo stile e il progetto artistico di Dario Fo. Lo spettacolo era composto da monologhi, con Fo come unico interprete, e presentava uno stile di recitazione “giullaresco”, con grandi gesti, salti e canzoni dialettali. Attraverso la satira, lo spettacolo rievoca alcuni celebri episodi dei Vangeli e della Storia della Chiesa, oltre ad altri argomenti.

Si è fatto un confronto tra gli eventi descritti e quelli accaduti negli anni in cui Il Mistero Buffo è stato rappresentato. Poiché Il Mistero è stato in scena per oltre 40 anni, gli eventi trattati, spesso legati alle difficoltà della politica italiana, erano in continua evoluzione, per cui lo spettacolo non era sempre lo stesso.

La fama di Mistero Buffo era dovuta in gran parte al linguaggio unico utilizzato, noto come Grammelot, che era una combinazione di parole, dialetti e suoni nonsense. Nonostante la sua natura incomprensibile, il pubblico era in grado di comprendere la performance grazie all’inflessione vocale e al linguaggio del corpo dell’attore.

L’opera di Fo è famosa per la sua applicazione del teatro di narrazione, una forma di narrazione intrisa di cultura popolare che affronta temi intricati suscitando contemporaneamente divertimento e contemplazione.

I notevoli risultati artistici e gli scritti di Dario Fo sono stati riconosciuti nel 1997 quando gli è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura, di cui è venuto a conoscenza grazie a una trasmissione televisiva.

Dario Fo è stato il sesto italiano a ricevere lo stimato premio, seguendo le orme dei cinque precedenti vincitori italiani: Carducci, Deledda, Pirandello, Quasimodo e Montale.

Dopo la vittoria del Nobel, nonostante l’età avanzata, Fo ha continuato a portare avanti il suo lavoro teatrale e i suoi impegni politici, esibendosi sui palcoscenici di tutto il mondo fino alla morte di Franca Rame, la sua amata, nel 2013.

Il 13 ottobre 2016, Dario Fo, figura di grande influenza nella cultura italiana, si è spento all’Ospedale Sacco di Milano, tre anni dopo la sua amata Franca. La sua eredità artistica continuerà ad avere un impatto per molti anni a venire.



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