Giancarlo Siani, la verità sulla sua famiglia: chi erano i suoi genitori?



Giancarlo Siani: Il Giornalista Coraggioso

Giancarlo Siani, nato a Napoli il 19 settembre 1959, è una figura che ha segnato la storia del giornalismo italiano. La sua vita è stata tragicamente interrotta il 23 settembre 1985 quando è stato ucciso dalla criminalità organizzata. A raccontare la sua personalità e la sua lotta per la verità è stato suo fratello, Paolo Siani, medico e parlamentare.



Un Legame Fraterno Profondo

Paolo Siani ha recentemente condiviso durante un’intervista che nella loro famiglia erano solo due fratelli ma erano legati da un affetto profondo. Condividendo amicizie e interessi comuni, Paolo e Giancarlo frequentavano la stessa scuola superiore e trascorrevano tempo insieme dedicandosi allo studio e allo sport.

La Famiglia di Giancarlo Siani

Per comprendere appieno la figura di Giancarlo Siani e il suo impegno contro la criminalità organizzata, è importante conoscere la sua famiglia. La famiglia di Siani apparteneva alla media borghesia di Napoli e risiedeva nel quartiere Vomero.

La formazione di Giancarlo è stata cruciale per il suo impegno. Ha frequentato il liceo classico G. B. Vico e si è diplomato con il massimo dei voti nel 1978. Successivamente, si è iscritto alla facoltà di Sociologia dell’Università degli Studi di Napoli.

Il Giornalismo Impegnato di Giancarlo Siani

Giancarlo Siani ha iniziato a collaborare con alcune testate giornalistiche napoletane, concentrandosi su questioni di emarginazione e sulle fasce più svantaggiate della popolazione. Questi strati vulnerabili erano spesso coinvolti nella criminalità organizzata.

L’Assassinio di Giancarlo Siani

L’orrore si è consumato il 23 settembre 1985. Giancarlo Siani aveva parcheggiato la sua auto vicino a casa, in via Vincenzo Romaniello, sempre nel quartiere Vomero di Napoli, quando due uomini gli hanno sparato dieci colpi di pistola.

L’omicidio sembra essere stato legato alle accuse che il giornalista aveva mosso contro i Nuvoletta, affiliati alla mafia corleonese. Il suo ultimo articolo aveva denunciato il coinvolgimento dei “moscerini” – bambini utilizzati dalla mafia come corrieri della droga.

La passione di Giancarlo Siani per il giornalismo era emersa già alle scuole medie quando il suo insegnante di italiano aveva avviato un giornalino di classe e aveva nominato Siani come caporedattore. Secondo suo fratello Paolo, Giancarlo desiderava solo fare il giornalista, impegnandosi con fervore nella professione che tanto amava.



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