L’attore italiano fa una confessione choc: “Sono stato gay” e rivela un passato segnato da abusi



In un recente annuncio durante la presentazione del suo nuovo film, un noto attore italiano ha sconvolto tutti con una confessione inaspettata. Con una carriera poliedrica che spazia tra attore, regista, produttore televisivo, produttore cinematografico, autore, conduttore televisivo, sceneggiatore, direttore artistico e persino ex politico, questo personaggio televisivo sembra aver vissuto molte vite. Nonostante i suoi 66 anni, la sua vitalità non sembra affatto diminuita. Durante un’intervista a Repubblica, l’eclettico personaggio, nato a Montevideo in Uruguay, ha rilasciato delle dichiarazioni sorprendenti.



In passato, l’attore aveva dichiarato: “Ho tolto l’eredità a tutti i miei sei figli, non riceveranno neanche un euro. Tuttavia, ho dato loro l’opportunità di lavorare. Sono nato in Uruguay e possiedo il passaporto uruguaiano, italiano e, grazie al mio lavoro negli Stati Uniti, ho anche ottenuto un passaporto americano onorario. Avendo tre passaporti, ho avuto il privilegio di poterlo trasmettere anche ai miei figli”. Ora, come sempre, le sue dichiarazioni rompono gli schemi convenzionali.

Luca Barbareschi si apre sinceramente: “Sono stato gay”

Come ben sappiamo, arte, dramma e finzione si intrecciano spesso con la vita reale. Questo legame diventa ancora più evidente quando si è un attore di professione. Durante la presentazione del suo ultimo film, “The Penitent”, Luca Barbareschi ha rivelato: “L’assassino è di origine ispanica, una vittima della società, è gay ed emarginato. Quindi, forse, non è più il solo colpevole. La stampa si concentra sullo psicologo, complice di un libro in cui aveva scritto che l’omosessualità è un adattamento”.

Successivamente, Luca Barbareschi ha dichiarato: “Sono stato omosessuale nella mia vita, forse ho trovato un modo di adattarmi alle mie difficoltà…”. L’attore ha poi espresso una vena polemica nei confronti dell’eccesso di politically correct: “I miei figli, cresciuti nelle università americane, hanno perso il senso dell’umorismo. Se dico: ‘Guarda quella ragazza attraente!’, mi rispondono: ‘No, papà, è una ragazza che soffre'”.

Ma non è finita qui. L’attore continua: “Non ho mai avuto bisogno di trucchi per conquistare… Ho detto: ‘Amore, chiudi le gambe, è interessante, ma adesso parliamo di lavoro’. Il problema del molestie è diffuso e riguarda anche la commessa che deve subire per non perdere il lavoro”. Infine, arriva la rivelazione più sconvolgente: “Sono stato vittima di abusi da bambino, dall’età di otto agli undici anni. I preti gesuiti a Milano mi chiudevano in una stanza, uno mi teneva fermo mentre l’altro mi violentava”.



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