Morte Rossella Cominotti, dice il marito: “Non sono satanista. Mi drogo quando voglio”



Un tragico evento ha sconvolto La Spezia nei giorni scorsi: la morte di Rossella Cominotti, uccisa dal marito Alfredo Zenucchi con un rasoio in un hotel locale. Il caso ha scosso l’opinione pubblica e suscitato domande inquietanti sulla mente dell’aggressore.

Dopo l’atroce omicidio, Alfredo Zenucchi ha dichiarato di desiderare ardentemente di poter rivedere sua moglie “un’ultima volta”. Questo appello straziante è giunto dopo un periodo in cui Zenucchi aveva vegliato il corpo della vittima per ben 36 ore. Una testimonianza inquietante di quanto avvenuto in quella stanza d’albergo.



Zenucchi è stato successivamente arrestato e ha confessato il delitto, gettando luce su dettagli ancora più disturbanti. Ha ammesso di aver ucciso sua moglie, ma ha dichiarato di non aver avuto il coraggio di togliersi la vita come inizialmente aveva pianificato. Questa ammissione ha svelato una mente tormentata e disperata.

Il marito assassino ha fatto affermazioni raccapriccianti sulla sua vita, negando di essere un satanista sfegatato o un tossicodipendente. Ha ammesso di utilizzare droghe quando lo desidera e ha sottolineato che la sua relazione con la comunità di recupero appartiene al passato. Tuttavia, ha rivelato di avere uno spacciatore di fiducia che gli fornisce sostanze stupefacenti quando ne sente il bisogno.

Le indagini delle forze dell’ordine hanno portato alla scoperta di una serie di tatuaggi sul corpo di Zenucchi che sembrerebbero collegarsi al satanismo. Inoltre, la sua cronologia sui social media mostra un interesse per temi oscuri, tra cui angeli e demoni, teschi, sangue e vampiri. Questi elementi hanno sollevato domande sulla possibile influenza di tali interessi nella sua condotta violenta.

Un Passato Tormentato

Zenucchi, 57 anni, aveva un passato turbolento prima del suo matrimonio con Rossella lo scorso marzo. Aveva affrontato problemi di tossicodipendenza e aveva trascorso del tempo in una comunità di recupero. Il suo passato era segnato da scelte errate e da un investimento fallimentare in un’edicola.

L’Appello Finale di Zenucchi

Infine, Zenucchi ha espresso il desiderio di poter rivedere sua moglie Rossella “per l’ultima volta” prima della chiusura del feretro. Questo appello finale aggiunge un elemento di tragedia a una storia già carica di dolore e orrore.

Il caso di Rossella Cominotti rimane un esempio scioccante di violenza domestica e di quanto possa essere complessa la psicologia umana.




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