Nino D’Angelo Biografia (Moglie e Figli)



Questo articolo in breve

Gaetano D’Angelo, più affettuosamente conosciuto come Nino, è nato in una famiglia di operai a San Pietro a Patierno, un sobborgo di Napoli, il 21 giugno 1957. Primo di sei figli, Nino ha avuto la fortuna di crescere circondato dalla musica appassionata della sua amata patria. Il nonno materno, grande ammiratore della musica napoletana, lo incoraggiò a cantare le sue prime canzoni sulle sue ginocchia. Anche quando i suoi coetanei erano influenzati dai gruppi moderni, Nino era devoto alla musica della sua cultura e ai suoi leggendari interpreti, come Sergio Bruni, Mario Abbate e Mario Merola.



Durante uno spettacolo amatoriale a San Benedetto a Casoria, padre Raphael, un frate cappuccino, lo scopre e lo incoraggia a perseguire il suo sogno di cantare. In breve tempo diventa un artista ricercato, partecipando a tutti i festival di voci nuove della città e della provincia. Il suo talento gli valse un posto nella Galleria Umberto I di Napoli, centro di piccoli impresari che organizzavano matrimoni e feste di piazza. La sua passione per il canto era innegabile ed era determinato a sfondare.

Nel 1976, con l’aiuto di una collezione di famiglia, riuscì a raccogliere la somma necessaria per incidere il suo primo 45 giri, intitolato “A storia mia” (‘O scippo). Diffuse personalmente la notizia attraverso un sistema di vendita porta a porta, e la risposta fu travolgente! Questo lo ispirò a creare una sceneggiatura dallo stesso titolo, seguita da altre come “L’onorevole”, “E figli d’a carità”, “L’ultimo Natale ‘e papà mio” e “A parturente”. La sua passione e la sua dedizione al mestiere hanno davvero dato i loro frutti!

Gli anni ’80

All’inizio degli anni ’80, il sogno di Nino D’Angelo di arrivare sul grande schermo si è finalmente avverato! Il suo film d’esordio, “Celebrity”, era solo un’anticipazione di ciò che sarebbe accaduto in seguito. Con i film “L’allievo”, “Ave Maria”, “Tradimento e giuramento”, il suo successo è innegabile!

Nel 1981, Nino D’Angelo crea un capolavoro con “Nu jeans e na maglietta”, diventando una figura amatissima dal popolo della canzone napoletana. Dopo l’omonimo film, la sua fama salì alle stelle e il suo caschetto d’oro divenne il simbolo di tutti i ragazzi del Sud.

Nel 1986 debutta al Festival di Sanremo con l’appassionata canzone “Vai”, seguita da un’incredibile serie di interpretazioni cinematografiche in “La discoteca”, “Uno scugnizzo a New York”, “Popcorn e patatine”, “L’ammiratrice”, “Fotoromanzo”, “Quel ragazzo della curva B”, “La ragazza del metro” e “Giuro che ti amo”.Gli anni ’90

Nel 1991, la scomparsa dei suoi genitori lo lasciò in uno stato di profonda disperazione ed era alla ricerca di un cambiamento. Con grande sgomento dei suoi devoti fan, si taglia i capelli d’oro e intraprende un nuovo percorso musicale, non più incentrato solo sul romanticismo, ma anche sulla realtà della vita.

Con l’uscita di “And Life Goes On”, “Good Boy” e l’acclamato “Tiempo”, anche i critici più esigenti cominciano a notare la sua arte e la profondità dei suoi testi.

L’incontro con il famoso critico Goffredo Fofi e con l’emergente regista Roberta Torre, decisa a raccontare la storia dell’artista e dell’uomo D’Angelo, avviene attraverso il cortometraggio “La vita a volo d’angelo”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia con grande successo. L’anno successivo, Torre ha offerto a D’Angelo l’opportunità di creare la colonna sonora del suo lungometraggio “Tano da morire”, scatenando una cascata di premi, tra cui il David di Donatello, il Globo d’oro, il Ciak e il Nastro d’argento, che hanno consolidato la maturità artistica di D’Angelo.

È estasiato dall’incontro con Mimmo Palladino, uno dei più noti artisti contemporanei, che ha realizzato un’incredibile opera di grandi dimensioni, “la montagna di sale”, in Piazza del Plebiscito, e lo ha scelto come simbolo di una città che anela al riscatto.

Nella magnifica notte di Capodanno, Nino incontrò l’allora sindaco di Napoli, Antonio Bassolino, che rimase affascinato dallo straordinario legame che univa l’ex caschetto biondo al suo popolo. Gli aprì il Mercadante, il teatro più rinomato della città. Fu così che prese vita il primo “Crazy Core”, con la regia di Laura Angiuli.

Il sindaco di Napoli gli offre la possibilità di festeggiare i suoi 40 anni in Piazza del Plebiscito, ma lui rifiuta con passione e sceglie di festeggiare a Scampia, dove risiede la sua gente e la sua amata Napoli. Questa è anche l’occasione per presentare il suo nuovo disco, “A nu pass’ d’a città”. Si tratta di una svolta artistica, la più complessa finora, un’audace capriola senza rete all’insegna del connubio tra la canzone napoletana e un certo tipo di world music. Sono finiti i tempi di “Nu jeans e ‘na maglietta”; D’Angelo scopre una vena autoriale che gli permette di coniugare appassionatamente la melodia popolare con sonorità ai confini del jazz e della musica etnica.

Nel 1998, in coppia con Piero Chiambretti, conduce il “Dopo Festival” di Sanremo e l’anno successivo torna, questa volta come cantante, con il brano “Senza giacca e cravatta”. Il cinema lo scopre presto come attore e gli offre la possibilità di interpretare ruoli da protagonista in “Paparazzi”, “Vacanze di Natale 2000” e “Tifosi”, dove ha l’opportunità di lavorare al fianco di un altro simbolo della storia del Napoli, Diego Armando Maradona.

Nino D’Angelo negli anni 2000

Nel giugno 2000 gira con passione “Aitanic”, parodia dell’iconico Titanic, che gli permette di debuttare alla regia. Si cimenta poi in teatro con opere liriche, a partire da “Ultimo scugnizzo” di Raffaele Viviani, che riscuote grande entusiasmo da parte del pubblico e della critica. La sua interpretazione gli vale il Premio Gassman.

Nell’autunno del 2001 ha presentato al mondo il suo nuovo sensazionale album, “Terra Nera”, che è diventato subito un grande successo!

Con immenso entusiasmo partecipa al Festival di Sanremo nel marzo 2002, esibendosi con il brano “Marì” tratto dall’album compilation “La Festa”, pubblicato per commemorare i suoi 25 anni di carriera.

Nell’aprile 2002, Pupi Avati lo invita a recitare nel suo ultimo lavoro, “II cuore altrove”, e l’interpretazione gli vale il prestigioso Premio Flaiano. Nell’estate dello stesso anno gli viene assegnato il premio “Fregene per Fellini” per la colonna sonora del film “Aitanic”. Nel 2003 torna al 53° Festival di Sanremo, deliziando il pubblico con la nuova canzone “‘A storia ‘e nisciuno” e classificandosi terzo al premio della critica. Contemporaneamente esce “‘O schiavo e ‘o rre”, un disco di inediti con lo stesso singolo. Ma il vero successo di questo lavoro fu “O’ pate”.

Dall’undicesimo mese del 2003 al terzo mese del 2004, torna al teatro con il botto, recitando nella magnifica commedia “Guappo di cartone” di Raffaele Viviani. Con grande sorpresa di tutti, ha anche raggiunto la vetta delle classifiche musicali in Moldavia e Romania con la sua straordinaria canzone “Senza giacca e cravatta”.

Emozionato, nell’ottobre 2004, Nino parte per un’incredibile tournée attraverso gli Stati Uniti e il Canada, in risposta alle numerose richieste provenienti dall’estero. Il 4 febbraio 2005, Nino D’Angelo presenta il suo nuovo album al Museo della Canzone Napoletana, preceduto da un annuncio sorprendente in cui l’artista dichiara che questo potrebbe essere il suo ultimo lavoro di inediti. Intitolato “Il ragù con la guerra”, questo album vuole essere il capitolo culminante dello straordinario percorso iniziato con l’uscita di “A nu pass’ d’ ‘a città”.

Sull’onda del successo del suo ultimo CD, Canale 5 ha offerto a Nino l’incredibile opportunità di condurre un programma in prima serata ispirato alla sua carriera – “Io non ti ho mai chiesto niente” – presso il palasport della sua città natale, Casoria. Nino si esibirà con alcuni dei suoi più grandi successi, duettando con gli amici Giancarlo Giannini, Massimo Ranieri e Sebastiano Somma: un evento da non perdere!

Attingendo al suo incredibile bagaglio teatrale, Nino ha deciso di far rivivere il suo amato “Core pazzo”. Lo spettacolo ha debuttato a dicembre al Teatro Augusteo di Napoli e si è subito guadagnato un’enorme quantità di ammirazione e riconoscimenti. Con questo spettacolo, Nino sta dando ai giovani cantanti neomelodici napoletani la possibilità di brillare e di raccontare le proprie storie attraverso la musica e la sua poesia. “Core pazzo” trabocca di emozioni forti e di importanti messaggi sociali che la Regione Campania, guidata dal Presidente Antonio Bassolino, ha scelto di promuovere come evento educativo nelle scuole.

Gli anni 2010

Nino D’angelo torna al Festival di Sanremo (2010), cantando appassionatamente il suo cuore con una canzone in napoletano, intitolata “Jammo jà”. Per commemorare i suoi trentacinque anni di carriera, esce una nuova compilation dal titolo Jammo jà, che non mancherà di regalare emozioni!

Il 4 dicembre 2011 è stato pubblicato il singolo “Italia bella”, appassionato e accattivante, che anticipa l’uscita dell’album “Tra terra e stelle” all’alba del nuovo anno. Segue un’emozionante tournée nei teatri con lo spettacolo “C’era una volta un jeans e una maglietta”, che si ripete fino al 2013.

Il 21 ottobre 2013, il Teatro Real San Carlo di Napoli ha aperto le sue porte in attesa dell’appassionato omaggio di Nino D’angelo a Sergio Bruni, omaggiandolo con un evento intitolato “Memento/Momento per Sergio Bruni”, a dieci anni dalla sua scomparsa.

Nel novembre 2014 ha intrapreso con entusiasmo il tour “Nino D’Angelo Concerto Anni 80 …e non solo”. Con grande entusiasmo è tornato a Sanremo nel 2019, unendo le forze con Livio Cori per eseguire il brano “Un’altra luce”.



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