Omicidio Laura Ziliani: sentenza di ergastolo per le figlie e il fidanzato



Laura Ziliani uccisa dalle figlie: Una Sentenza che Svela un Delitto Atroce

La tragica storia dell’omicidio di Laura Ziliani, avvenuto nella notte del 7 maggio 2021 e il cui corpo è stato ritrovato sulle sponde di un fiume il 8 agosto dello stesso anno, ha finalmente trovato una conclusione con una sentenza che ha scosso l’opinione pubblica. Il 7 dicembre, la Corte d’Assise di Brescia ha emesso una condanna all’ergastolo per le figlie di Laura, Silvia Zani e Paola Zani, e per il fidanzato di Silvia, Mirto Milani. Questo terribile delitto ha sconvolto il paese e la sua soluzione ha sollevato domande sull’oscuro movente dietro l’assassinio.



Il Movente Economico

Secondo gli inquirenti, il movente che ha spinto Silvia Zani, Paola Zani e Mirto Milani a commettere l’omicidio di Laura Ziliani è di natura economica. Sembra che volessero impadronirsi dell’eredità di Laura, motivazione che ha reso ancora più orribile questo delitto. La madre di famiglia è stata vittima di un atto di violenza così atroce da sfidare la comprensione.

La Confessione Scioccante di Mirto Milani

La svolta cruciale nelle indagini è arrivata con la confessione di Mirto Milani. L’uomo, detenuto in carcere, ha confessato il terribile omicidio a un compagno di cella. Secondo la sua confessione, hanno somministrato farmaci a Laura Ziliani e poi le hanno stretto un sacchetto al collo nel tentativo di ucciderla. Quando ciò non è bastato, l’hanno strangolata a mani nude. “Le abbiamo dato i farmaci, poi le abbiamo messo un sacchetto in testa e lo abbiamo chiuso. Laura non moriva e io e Silvia le abbiamo stretto le mani al collo”, ha dichiarato Milani.

Le Dichiarazioni di Silvia Zani

In tribunale, Silvia Zani ha ammesso di aver ucciso sua madre, sostenendo che credeva che Laura volesse ucciderla per prima. “Ci avrei messo la mano sul fuoco,” ha dichiarato Silvia. “Ho sempre avuto un buon rapporto con mia madre, trascorrevamo parecchio tempo insieme. Ma eravamo convinti che nostra madre volesse ucciderci. Eravamo spaventatissimi. Non so perché volesse farlo, forse perché ero una rompiscatole o perché volevo gestire gli immobili che abbiamo ereditato dopo la morte di mio padre in modo diverso.”

Nonostante le parole di Silvia Zani in tribunale, la sentenza di primo grado ha stabilito la responsabilità del “trio criminale” e ha emesso una condanna all’ergastolo per tutti e tre. La storia di Laura Ziliani rimane una tragedia indicibile, ma la giustizia è stata fatta.



Lascia un commento