Protesta estrema a Rebibbia: Il detenuto si appropria di una Gru



A Roma, nel carcere di Rebibbia, si è verificato un episodio particolarmente delicato: un detenuto italiano del reparto G11 è riuscito a scavalcare le recinzioni del cortile passeggi e ad arrampicarsi su una gru di un cantiere interno. Questa situazione ha richiesto l’intervento immediato della Polizia penitenziaria di sorveglianza e dei vigili del fuoco, ma il pericolo non è ancora scampato. Iniziate le trattative con il recluso al fine di farlo desistere dal suo gesto dimostrativo. Vediamo i dettagli di quanto accaduto e le iniziative per affrontare l’emergenza penitenziaria.



Il Gestore sulla Gru

Il detenuto italiano, appartenente al reparto G11 del carcere Rebibbia, ha compiuto una manovra ardita, superando le barriere del cortile passeggi e una seconda perimetrazione, per poi arrampicarsi sulla gru di un cantiere interno. La situazione ha destato preoccupazione e richiesto l’intervento delle autorità competenti.

Trattative in Corso

La Polizia penitenziaria di sorveglianza ha immediatamente allertato le forze sul posto, tra cui i vigili del fuoco, per gestire la delicata situazione. Le trattative con il detenuto sono in corso, con l’obiettivo di farlo desistere e riportarlo in sicurezza.

Appello all’Emergenza Penitenziaria

Il gesto estremo del detenuto rivela il disagio e la vulnerabilità presenti nelle prigioni, specialmente tra coloro che soffrono di patologie psichiatriche e sono spesso lasciati a se stessi. La situazione mette in evidenza anche la precarietà del sistema penitenziario, la cui efficienza dipende esclusivamente dal sacrificio degli operatori, soprattutto del Corpo di polizia penitenziaria, che attualmente è sotto organico di 18.000 unità.

Richieste per una Soluzione

Il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, Gennarino De Fazio, pone l’attenzione su quanto sia urgente affrontare l’emergenza penitenziaria. Egli invita il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo a prendere atto della situazione e ad adottare provvedimenti tempestivi. Tra le richieste, ci sono la promulgazione di un decreto legge per la messa in sicurezza, con un particolare rafforzamento della Polizia penitenziaria, e l’approvazione di una legge delega per riforme strutturali. Queste riforme mirerebbero a riorganizzare il sistema d’esecuzione penale, rifondare il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e potenziare il Corpo di polizia penitenziaria.

L’episodio al carcere di Rebibbia richiede una risposta tempestiva e strutturata alle emergenze penitenziarie. La trattativa con il detenuto sulla gru è in corso, ma la situazione mette in evidenza la necessità di affrontare le criticità del sistema carcerario italiano. Speriamo che i provvedimenti richiesti possano essere adottati per garantire una maggiore sicurezza e tutela per tutti coloro coinvolti nella gestione delle prigioni nel nostro paese.



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