TikTok sotto accusa per il suicidio di Marie: genitori pronti alla denuncia



Il Dramma di Marie: Una Vita Spezzata a 15 Anni

Nel 2021, Marie, una giovane di soli 15 anni, ha messo fine alla sua vita, vittima del bullismo a causa del suo sovrappeso. Questa tragica storia ha scosso profondamente l’opinione pubblica e ora una denuncia shock viene presentata dai suoi genitori, che accusano TikTok di aver giocato un ruolo cruciale nel suo malessere.



L’Algoritmo di TikTok Sotto Accusa

La coppia genitoriale incolpa in particolare l’algoritmo di TikTok, la celebre piattaforma frequentata da adolescenti di tutto il mondo. Questo algoritmo, custodito come un segreto di stato, è stato messo sotto accusa per aver “rinchiuso” Marie nel suo dolore. TikTok ha conquistato una vasta popolarità grazie al suo sistema di selezione dei contenuti, ma ora viene messo in discussione.

L’Accusa: Rendere Gli Utenti “Dipendenti”

I genitori di Marie hanno avanzato una denuncia nei confronti del social network all’inizio di settembre. Essi ritengono che il sistema “Per te” di TikTok abbia contribuito a peggiorare la salute mentale di loro figlia, spingendola al tragico gesto. L’avvocato della coppia, Laure Boutron-Marmion, ha dichiarato che “attraverso l’algoritmo, l’adolescente ha ricevuto raffiche di video sullo stesso tema che possono soltanto portare qualcuno a stare ancora peggio.”

Il Presunto Effetto Negativo dell’Algoritmo

I genitori sostengono che l’algoritmo di TikTok abbia presentato a Marie una serie di messaggi e contenuti “negativi,” amplificando il suo stato d’animo già fragile. Prima del suo tragico gesto, la giovane aveva pubblicato un video in cui esprimeva il suo disagio. Secondo i familiari e l’avvocata, è proprio a causa di questo video che l’algoritmo di TikTok ha iniziato a suggerire a Marie contenuti relativi a depressione e molestie.

Le Possibili Accuse

Nella denuncia presentata dai genitori di Marie vengono ipotizzati reati come “istigazione al suicidio,” “propaganda di strumenti per togliersi la vita” e “omissione di soccorso.” Questa tragica vicenda solleva importanti interrogativi sul ruolo dei social media nella vita delle giovani generazioni e sulla necessità di una maggiore regolamentazione per garantire la sicurezza e il benessere dei giovani utenti.



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