Un grande artista rivela il malessere di una città amata ma in declino. La situazione di Roma suscita preoccupazione e invita alla riflessione sul futuro.
Carlo Verdone, emblema di Roma, esprime il suo malcontento riguardo alle problematiche in crescita della città. «Da un po’ di tempo, mi viene in mente di cercare un’alternativa. Questo pensiero mi accompagna due o tre volte a settimana: “Fuggi via da qui”», confessa l’attore e regista a Il Fatto Quotidiano. La sua sensazione di disagio è condivisa da molti coetanei, che stanno seriamente prendendo in considerazione l’idea di lasciare la capitale. Un fenomeno inedito e allarmante, mai visto prima.
I problemi quotidiani sono tanti e vari: spazzatura, trasporti pubblici e mancanza di decoro hanno fortemente influenzato il modo di vivere dei romani. «L’arrivo del caldo rende ogni giorno più difficile vivere in una città così complessa. Ma questo declino non è solo un fenomeno estivo, è una costante», spiega Verdone. Solo pochi giorni fa, l’attore si trovava nei pressi di un incendio a Monte Mario. «Ero a lavoro, e nel tentativo di tornare a casa, ho trovato tutte le strade chiuse per il passaggio di pompieri e polizia. In scooter, pensavo di uscire facilmente dalla situazione, invece mi sono ritrovato bloccato in un caos tremendo. Continuavo a cercare una via d’uscita, ma non ne trovavo nessuna. Era come essere un ostaggio in una giungla di cemento», aggiunge, rivelando il suo scoramento.
Una bagno a cielo aperto
Parlando di decoro urbano, Verdone fa un’osservazione piuttosto forte. La capitale, secondo lui, è diventata un vero e proprio “bagno di autogrill”. «Provate a rimanere in piedi per venti minuti a Ponte Garibaldi o Ponte Sisto: vedrete persone che si abbassano i pantaloni e… beh, lasciano il loro “ricordo”. Non parlo solo di urina, ma di “regali” ben più sostanziosi. Dalla mia finestra, osservo ogni giorno ragazzi e turisti che si nascondono per fare i loro bisogni, a volte anche tra macchine e statue. Ogni volta che rientro a casa, devo verificare le suole delle mie scarpe. La situazione è indecorosa e inaccettabile per una capitale europea “normale”. È chiaro che c’è un concorso di colpa, incluso il senso civico dei cittadini. Ma che ci vuole, cari amministratori, a installare un paio di vespasiani?».
Rifiuti e gabbiani
Il problema della spazzatura è indissolubilmente legato alla proliferazione di gabbiani che hanno invaso la città. «Posso assicurarvi che i gabbiani stanno diventando un simbolo della nostra insicurezza. Ci sono sempre stati, ma un numero così impressionante non si era mai visto prima. E poi ci sono anche i piccioni. Nel nostro condominio, fatichiamo a farci spazio, non vogliamo certo fare loro del male, ma ormai arrivano in gruppo, dieci alla volta. Non temono più nulla e stanno distruggendo i nostri balconi. Roma è stata sporca per troppo tempo e questa è la diretta conseguenza. Non mi sento a mio agio a raccontare tutto ciò, perché chi ama la propria città non vorrebbe essere visto come un critico. Ma come si può fare diversamente? Ogni volta che esco, noto il degrado: non c’è un centimetro quadrato di muro che sia stato risparmiato. Graffiti, scritte, offese alla vista. Roma dovrebbe essere considerata come una casa. Quando mantenete in ordine la vostra casa, state attenti, vi comportate in modo educato. Quando è trascurata, ognuno si sente libero di maltrattarla».
Sicurezza in metropolitana
Quanto alla sicurezza, Verdone suggerisce che alla metropolitana servirebbero più agenti in borghese. «Questo non è un lavoro per chi cerca solo di avere visibilità sui social. Roma è una metropoli enorme e affollata, tanto che al giorno d’oggi ci sono più turisti che residenti. È una realtà complicata, ci troviamo in un periodo di declino sotto molti aspetti. Sappiamo bene dove operano i borseggiatori e quali sono le stazioni più problematiche, dove ci sono turisti. La città deve prendersi cura della sicurezza dei propri abitanti e visitatori, non possiamo più contare su eroi improvvisati».
La situazione di Roma, nel complesso, è preoccupante. L’amore per la capitale è messo alla prova da un insieme di problemi che sembrano accumularsi, e l’urgente bisogno di un cambiamento si fa sempre più forte. Verdone riesce, in questo modo, a dar voce a un sentimento collettivo: quello della frustrazione, ma anche della speranza per un domani migliore.
Add comment