Caryl Menghetti, le allucinazioni e le minacce ignorate: “aveva confessato alla psichiatra di voler uccidere il marito”.



La cittadina di Martinengo, nel Bergamasco, è sconvolta dalla recente tragedia in cui Caryl Menghetti ha brutalmente ucciso suo marito Diego Rota con almeno 10 coltellate. Nuovi dettagli emergono sull’efferato delitto, alimentando la speculazione su possibili segnali trascurati.



La storia si intreccia con segnali premonitori trascurati, poiché Caryl Menghetti, già nota per instabilità mentale, aveva iniziato a minacciare il marito di morte la mattina del tragico evento. Nonostante le sue chiare minacce, la donna è stata rilasciata dall’ospedale nel pomeriggio, e nel corso della stessa serata ha commesso l’orribile omicidio.

La giornata tragica poteva essere evitata se gli avvertimenti fossero stati presi sul serio. Caryl Menghetti, madre di una bambina di 5 anni, aveva manifestato chiari segni di confusione mentale e agitazione quando è stata trasportata in ospedale alle 9:00 del mattino di mercoledì. Sebbene visibilmente turbata e affetta da allucinazioni, dopo essere stata stabilizzata nel reparto di psichiatria, le è stata concessa una cura e rimandata a casa. Tuttavia, poche ore dopo, ha perpetrato l’omicidio di Diego Rota.

Le notizie svelano ora che Caryl Menghetti aveva espresso più volte la volontà di uccidere il marito, anche durante il suo ricovero ospedaliero. Purtroppo, la sua condizione psichica ha portato gli operatori a sottovalutare le sue parole, dimostrandosi un grave errore di valutazione. Diego Rota è stato vittima di questa tragica svista, subendo almeno 10 coltellate, una delle quali letale vicino alla gola. La comunità di Martinengo è ora scossa da questa tragedia che poteva essere evitata se le minacce di Caryl fossero state ascoltate attentamente.



Lascia un commento