Chi è Ilaria Salis, di cosa è accusata e perché è stata arrestata in Ungheria



Ilaria Salis, l’insegnante milanese detenuta in Ungheria per presunta partecipazione a un’aggressione a due estremisti di destra, potrebbe ottenere gli arresti domiciliari in Italia secondo una normativa europea. L’avvocato Eugenio Losco, che assiste Salis insieme al collega Mauro Straini, è atterrato a Milano Malpensa dopo un incontro con l’ambasciatore italiano a Budapest, Manuel Jacoangeli.



L’avvocato spiega che, sebbene Salis tornasse in Italia, non si sottrarrebbe al processo in corso in Ungheria. Tuttavia, è fondamentale un intervento diplomatico da parte del governo italiano per rassicurare le autorità ungheresi sul fatto che non ci sarebbe pericolo di fuga.

Una Certificazione Legale

L’incontro con l’ambasciatore italiano è stato considerato positivo, con un interesse concreto a sostenere la richiesta di Salis di poter tornare in Italia. L’avvocato Losco indica che fornire rassicurazioni sul processo e l’assicurazione che Salis non evaderà dai domiciliari potrebbe cambiare l’atteggiamento delle autorità ungheresi.

L’avvocato fa riferimento alla Decisione-quadro n. 829 del 29 ottobre 2009 del Consiglio europeo, che riguarda l’applicazione del principio del reciproco riconoscimento delle decisioni sulle misure alternative alla detenzione cautelare. Questa normativa, recepita da Ungheria e Italia, mira a evitare disparità di trattamento tra cittadini europei detenuti.

Sfide e Prospettive

Il processo in Ungheria sarà lungo, con udienze fino a ottobre, aprendo la possibilità di richiedere arresti domiciliari o misure alternative. Tuttavia, è necessario attendere i contatti diplomatici tra i due paesi per presentare una nuova richiesta.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha sottolineato l’importanza di rispettare i diritti dei cittadini nell’Unione europea, esprimendo la ferma aspettativa affinché a Salis sia accordato un regime di custodia cautelare in linea con la normativa europea.

Ilaria Salis e i suoi legali si riservano la possibilità di ricorrere alla Corte europea dei diritti umani per violazione dell’articolo 3 della Convenzione, continuando la battaglia legale per garantire i diritti e la dignità della detenuta italiana in Ungheria.

Il Caso dell’Insegnante Milanese Arrestata per Attivismo

Ilaria Salis, attivista e insegnante di Monza, è al centro di una lunga battaglia legale in Ungheria, dove è detenuta dal 11 febbraio 2023 per l’accusa di aver partecipato all’aggressione di neo-nazisti durante la manifestazione “La Giornata dell’Onore”.

La Manifestazione e l’Arresto

La manifestazione annuale raduna centinaia di neonazisti per celebrare il battaglione che nel 1945 si oppose all’assedio di Budapest. Salis è stata arrestata insieme a militanti antifascisti tedeschi, e la sua situazione è diventata un caso politico di rilevanza internazionale.

Durante l’udienza più recente, Salis si è dichiarata non colpevole, ma la Procura ungherese ha richiesto una condanna a undici anni di carcere.

Le Accuse e le Possibili Pene

Le accuse si basano su video che mostrerebbero persone con il volto coperto colpire due vittime con manganelli. Salis rischia fino a 24 anni di carcere, e la Procura ha chiesto undici anni per lei. Anche un altro imputato, Gabriele Marchesi, è coinvolto e l’Ungheria ha richiesto la sua estradizione.

Le Condizioni in Carcere e le Denunce della Famiglia

La famiglia di Salis ha denunciato le condizioni disumane in cui è detenuta, sottolineando la mancanza di carta igienica, sapone e assorbenti. Il padre ha dichiarato che i letti del carcere sono infestati da cimici, e la figlia è stata costretta a partecipare a un’udienza indossando abiti sporchi e stivali non adatti.

La Richiesta di Intervento del Governo Italiano

Il processo di Salis è stato oggetto di continue richieste di intervento da parte della famiglia e di esponenti politici italiani. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha dichiarato che l’atteggiamento dell’Ungheria rappresenta una “violazione delle norme comunitarie”. Ha richiesto il rispetto assoluto del diritto comunitario e ha indicato che prima di pensare ai domiciliari in Italia, bisogna ottenere quelli in Ungheria.

Il caso di Ilaria Salis continua a sollevare interrogativi sulla giustizia, i diritti umani e il rispetto delle normative comunitarie in un contesto internazionale. Il prossimo sviluppo del processo è previsto per il 24 maggio.



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