Come finisce Schindler’s List, è una storia vera? Spiegazione finale



Schindler’s List si conclude con un epilogo che rivela il destino di due figure centrali: Amon Göth, il comandante delle SS, è condannato per crimini contro l’umanità e giustiziato tramite impiccagione, mentre Oskar Schindler vede il fallimento del suo matrimonio e delle sue attività commerciali dopo la guerra. Questo finale toccante rappresenta la complessità e le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale.



Il protagonista, precedentemente membro del Partito Nazista, deve fuggire dall’avanzata dell’Armata Rossa per evitare la cattura. Le guardie SS della sua fabbrica ricevono l’ordine di uccidere la manodopera ebraica, ma Schindler riesce a convincerle a non farlo. In un momento commovente, gli operai gli consegnano una dichiarazione firmata riconoscendo il suo ruolo nel salvare vite ebraiche, donandogli anche un anello con incisa una citazione talmudica: “Chi salva una vita salva il mondo intero”. Schindler, pieno di rimorso, parte con la moglie, mentre gli operai sopravvissuti visitano la sua tomba, posando pietre sulla lapide in segno di rispetto.

Curiosità: Il film del 1993, diretto e prodotto da Steven Spielberg, è basato sul romanzo di Thomas Keneally. La storia affronta la vita di Oskar Schindler, un industriale tedesco che ha salvato oltre mille rifugiati durante l’Olocausto. Liam Neeson interpreta Schindler, Ralph Fiennes è l’ufficiale delle SS Amon Göth, e Ben Kingsley è il contabile ebreo Itzhak Stern. Il film ha ricevuto numerosi premi, compresi sette Oscar, per la sua rappresentazione intensa e commovente della tragedia dell’Olocausto.



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