Durante il processo, la madre di Giulia Tramontano è sopraffatta dal dolore ascoltando le ultime registrazioni vocali della figlia: “Ti cerco in ogni luogo”



Nella vibrante città di Milano, il cuore di una madre si strugge in una ricerca senza fine. Loredana Femiano, la madre di Giulia Tramontano, tragicamente assassinata al settimo mese di gravidanza, ha condiviso un toccante messaggio su Instagram, rivelando il profondo dolore e l’amore incondizionato per sua figlia e il non nato Thiago. “Oggi ti ho cercata ovunque, come ogni volta che torno a Milano. Ma ti ho trovata solo in aula dove ancora oggi ho pianto ma sono stata orgogliosa di te, di come tu, con il tuo principe azzurro Thiago, hai provato a riprenderti la vita, quella che meritavi, ma che vi è stata strappata. Ti amo Giulia, ti amo Thiago anche se non ti ho conosciuto. Non avrò mai pace”.



Queste parole strazianti sono state scritte nelle ore seguenti la conclusione dell’udienza del processo che vede imputato Alessandro Impagnatiello, l’ex compagno di Giulia, accusato dell’omicidio della giovane e del loro bambino non nato.

Nel corso del processo, è emerso un messaggio vocale inviato da Giulia a un’amica il 27 maggio 2023, poche ore prima del suo brutale assassinio per mano di Impagnatiello. Nel messaggio, la 29enne rivelava di aver scoperto l’esistenza di una relazione parallela intrattenuta dal fidanzato. “Mi ha raccontato tutto, delle cose assurde”. Queste parole, cariche di un presagio inquietante, sono state riprodotte in aula, scatenando un’ondata di emozione tra i presenti, in particolare Loredana, che, accompagnata dal marito Franco, non ha potuto trattenere le lacrime alla voce della figlia.

La tragedia di Giulia Tramontano ha scosso non solo la sua famiglia ma anche l’intera comunità, evidenziando tematiche dolorose quali la violenza sulle donne e la perdita inconsolabile di vite innocenti. Mentre il processo continua a svolgersi, la memoria di Giulia e Thiago rimane viva nei cuori di coloro che hanno conosciuto e amato la giovane madre e il figlio che non ha mai avuto la possibilità di vedere il mondo. La loro storia, segnata da amore, speranza e un tragico destino, riecheggia come monito e memoriale, sottolineando la necessità imperativa di lotta contro la violenza domestica e il sostegno alle vittime.



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