Giovanna Pedretti, indagine per Istigazione al suicidio. La figlia: “Lucarelli cerchi pure la sua prossima vittima”



Domenica 14 gennaio, una notizia scioccante ha scosso la città di Sant’Angelo Lodigiano, vicino a Lodi. Giovanna Pedretti, la ristoratrice dietro la celebre pizzeria Le Vignole, è stata trovata senza vita sulle sponde del Lambro. Tutto è iniziato con una recensione che ha innescato una serie di eventi tragici, portando ora a un’indagine per istigazione al suicidio.



La Storia che ha Diviso l’Opinione Pubblica

In pochi giorni, la storia di Giovanna Pedretti è diventata un caso di risonanza nazionale. Inizialmente, la ristoratrice era diventata famosa per aver risposto indignata a un cliente che aveva scritto un post offensivo contro gay e disabili. Questa reazione aveva attirato l’attenzione e le lodi, tra cui quelle del Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli.

Tuttavia, la situazione è rapidamente sfuggita di mano. Lorenzo Biagiarelli e Selvaggia Lucarelli, influenti personaggi pubblici, hanno sollevato dubbi sulla veridicità del post iniziale e sulla motivazione di Giovanna Pedretti. In breve tempo, in rete è iniziata una campagna diffamatoria che l’ha dipinta come una ‘truffatrice’ in cerca di celebrità o di un ritorno economico.

Una Famiglia Rispettata

Nonostante le insinuazioni, la famiglia Pedretti era ben conosciuta e rispettata nella comunità di Sant’Angelo. Il loro piccolo ristorante, con soli 13 tavoli, era sempre affollato. Le indagini hanno escluso problemi finanziari, poiché la famiglia era benestante e aveva gestito una tabaccheria prima di aprire la pizzeria.

L’Appello della Figlia

In mezzo a questa controversia, la figlia di Giovanna, Fiorina D’Avino, ha scritto direttamente a Selvaggia Lucarelli: “L’accanirsi è pericoloso. Grazie cara ‘signora’ per aver massacrato per via mediatica la mia mamma. Cerchi pure la sua prossima vittima.”

L’indagine in corso mira a ricostruire tutti gli eventi che hanno condotto alla tragedia e a determinare se ci sia un legame tra le azioni online e la morte di Giovanna Pedretti. Il procuratore della Repubblica di Lodi ha deciso di non dissequestrare l’auto che si crede sia stata usata da Giovanna stessa. Le indagini sui veicoli e le circostanze continuano mentre la comunità locale cerca di capire come una situazione così controversa abbia potuto sfociare in una tragedia così scioccante.



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