A Sochi, la città ospitante delle Olimpiadi invernali del 2014, si è consumata una tragedia che ha scosso l’opinione pubblica e sollevato interrogativi sull’influenza di pratiche estreme sulla cura dei bambini. Maxim Lyutyi, blogger russo di 44 anni, e la sua compagna Oxana Mironova, di 34 anni, sono stati condannati per la morte del loro figlio neonato, Kosmos, deceduto a meno di un mese di vita.
La causa della morte: polmonite e cachessia
L’esito fatale è stato una polmonite aggravata da cachessia, una condizione di grave deperimento fisico. Lyutyi ha ammesso di aver tentato di alimentare il figlio esclusivamente con luce solare, una pratica estrema conosciuta come prana-eating, che ha portato alla privazione di nutrienti essenziali per il neonato.
Conseguenze legali e reazioni della famiglia
Il processo ha visto una sentenza severa, con Lyutyi che rischia fino a otto anni di carcere e Oxana condannata a due anni di lavori forzati. È emerso che Lyutyi avrebbe impedito a Oxana di allattare il bambino, in quello che è stato descritto come un comportamento fanaticamente radicale.
Dichiarazioni e sviluppi drammatici
Lyutyi, nel suo discorso in tribunale, ha rivelato di aver voluto sperimentare l’alimentazione tramite il sole sul bambino con l’intenzione di promuovere tale pratica. Queste dichiarazioni hanno suscitato indignazione e messo in luce la gravità delle sue azioni.
Nonostante i tentativi di intervenire, portando il neonato in ospedale, il personale medico non è riuscito a salvarlo efficacemente. La famiglia e gli amici hanno espresso profonda preoccupazione e delusione per l’accaduto, evidenziando un ambiente familiare tossico e oppressivo che ha avuto tragiche conseguenze.[su_button url=”https://t.me/controcopertinanews” style=”stroked” background=”#40AE89″ size=”10″ wide=”yes” center=”yes” radius=”0″ icon_color=”#405eae”]Scavalca la censura di regime dei social. Seguici via Telegram, basta un clic qui > https://t.me/controcopertinanews [/su_button]
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