La macchina vola nel lago, marito e moglie eroi salvano 2 persone: “lui li ha liberati, lei ha praticato il massaggio cardiaco”



Nella mattinata del 2 gennaio, una tragica scena si è svolta a Colico, nelle vicinanze dell’abbazia di Piona, sul lago di Como. Un’auto con a bordo tre persone ha precipitato per oltre 40 metri nelle acque del lago. Tuttavia, la tragedia ha trovato il coraggio e la prontezza di marito e moglie, Ivano Ghidoni, pompiere fuori servizio, e sua moglie Debora, infermiera.



Senza esitare, Ivano e Debora si sono diretti immediatamente sul luogo dell’incidente. Trovandosi nell’area al momento dell’accaduto, hanno estratto i passeggeri dall’auto e praticato il massaggio cardiaco, dimostrando un coraggio straordinario. Grazie al loro rapido intervento, due dei tre passeggeri a bordo dell’auto sono stati salvati.

I protagonisti di questo atto eroico, marito e moglie, hanno condiviso la loro testimonianza dell’incidente. “Abbiamo sentito un forte rumore e persone che urlavano. Ho sentito dire che era caduto qualcosa lungo un dirupo”, ha raccontato Ivano Ghidoni. “Una volta giù ho visto l’auto ribaltata e già piena d’acqua. Mi sono tuffato e ho raggiunto la macchina in pochi secondi. Vedevo poco. Inoltre, a causa degli urti, le portiere del lato della persona alla guida erano incastrate, ma dall’altra parte ho estratto un uomo. Mia moglie, anestetista rianimatrice, ha iniziato a fargli il massaggio cardiaco. Fortunatamente dopo pochi secondi si è ripreso. Intanto io mi ero già messo a cercare le altre persone”.

La coppia eroica ha continuato a raccontare l’orrore dell’incidente. “Siamo riusciti ad aprire la portiera e qui abbiamo subito trovato la donna anche lei già in arresto cardiaco e completamente immersa nell’acqua”, ha detto Ivano. “Era legata con la cintura di sicurezza, che non riuscivo a sganciare. Un pescatore si è avvicinato e mi ha passato un coltello, così sono riuscito a toglierla dall’acqua. La mia compagna ha iniziato subito il massaggio cardiaco anche su di lei. Purtroppo, lei non si è mai più ripresa. Mi sono ributtato in acqua, ma non riuscivo a trovare la terza persona. L’ultimo signore si era incastrato tra i due sedili davanti: ho trovato una gamba e ho capito che era incastrato. Sono riuscito a liberarlo. Intanto sono arrivati anche tutti gli altri soccorritori del 118 e i miei colleghi”.

L’eroismo di questa coppia ha impedito che una tragedia ancora più grande si verificasse in quella fredda mattina. Il loro intervento tempestivo e coraggioso ha dimostrato quanto possano essere importanti le competenze e la prontezza di chi lavora nel settore della salute e della sicurezza. Le loro azioni hanno contribuito a salvare vite umane e resteranno per sempre nella memoria di coloro che sono stati fortunati abbastanza da essere soccorsi da loro.



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