Nel panorama delle storie che fanno riflettere, quella di Matteo Mariotti, un ventenne originario di Parma, emerge come un potente monito sull’impatto devastante dell’odio sui social media. In questo articolo, esploreremo la sua esperienza e le importanti questioni che solleva riguardo alle accuse infondate e agli insulti online.
Un Giovane Vittima dell’Odio Online
Matteo Mariotti, noto per essere stato attaccato da uno squalo in Australia e aver subito l’amputazione di una gamba, ha vissuto in prima persona l’oscurità degli insulti sui social media. In seguito alla tragica morte della ristoratrice Giovanna Pedretti, accusata ingiustamente di falsificare una recensione del suo ristorante, Mariotti ha deciso di condividere la sua esperienza in un’intervista a Repubblica.
Le Accuse Infondate di Selvaggia Lucarelli
Uno dei momenti più scioccanti della sua storia è stato quando Selvaggia Lucarelli lo ha accusato pubblicamente di truffa sui social, mentre lui si trovava in rianimazione, intubato e gravemente ferito. Le accuse si sono rivelate del tutto infondate, ma hanno avuto un impatto devastante sulla vita di Mariotti.
In merito a queste accuse, Mariotti racconta: “Dei miei amici avevano fatto una raccolta di fondi per le mie cure, lei disse che le spese erano a carico del Servizio Sanitario Nazionale e quindi quei soldi non potevano essere per le mie cure, era tutto falso. Voglio riuscire a spiegare un giorno cosa significa ritrovarsi addosso tutte quelle offese, non poter reagire, è terribile.”
L’Importanza di Combattere l’Odio Online
Mariotti riflette sull’importanza di affrontare il problema dell’odio sui social media e delle accuse non verificate: “Ci sono anche persone più deboli, possono arrivare a gesti terribili, finire nel mirino dei social è molto impattante. Approfondire la questione era già un mio intento, la storia di Giovanna mi ha dato la spinta per andare fino in fondo. Per me ricevere tutto quell’odio addosso in un momento già molto difficile è stato orribile.”
Il Ruolo delle Figure Pubbliche
Nei confronti di Selvaggia Lucarelli, Mariotti non usa mezzi termini: “Sa bene che quando addita qualcuno, i suoi follower si scatenano. Vive sui social, sa meglio di chiunque altro come funzionano.”
La storia di Giovanna Pedretti, la ristoratrice di Sant’Angelo Lodigiano che è stata oggetto di attacchi sui social media prima del suo tragico suicidio, ha profondamente colpito Mariotti. Egli conclude riflettendo: “Ho pensato che sono stato forte e fortunato, ma ci sono anche persone più fragili, che magari non hanno dimestichezza con il web, che non sanno come certi fenomeni divampano improvvisamente.”
La testimonianza di Mariotti ci ricorda l’importanza di promuovere comportamenti online responsabili e compassionevoli, e di essere consapevoli dell’impatto delle nostre parole sui social media



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