“Mi aspettavo un maschio, tu hai dato alla luce tre femmine”: violenza domestica da parte di un uomo di 47 anni sulla moglie, segue denuncia



Una giovane donna di 27 anni ha vissuto mesi di terrore a causa degli abusi inflitti dal marito musulmano di 47 anni, che desiderava ardentemente un figlio maschio. Il tormento ha avuto inizio dopo il terzo parto, quando la donna ha dato alla luce un’altra figlia, scatenando la furia dell’uomo che ha iniziato a picchiarla.



Desiderio Tradito: Violenza Come Risposta

Il marito, non soddisfatto dei tre nati femmine, ha espresso la sua delusione con violenza fisica e verbale. “Volevo un figlio maschio e tu hai partorito 3 femmine”, urlava mentre picchiava la moglie. Le percosse, iniziate dopo il terzo parto, includevano calci, pugni e bastonate, lasciando evidenti segni sul corpo della donna.

Minacce e Terrore: Una Donna Schiacciata dalla Paura

La violenza dell’uomo non si limitava alla moglie; anche le figlie diventavano bersaglio dei suoi attacchi. La donna, spinta al limite, ha finalmente trovato il coraggio di denunciare il marito, nonostante le minacce di morte ricevute. “Se mi denunci, ti ammazzo”, la minacciava costantemente.

La paura e l’oppressione hanno raggiunto il culmine durante un viaggio in Marocco, in cui il marito ha tenuto la moglie prigioniera della sua follia. Dopo aver nascosto il passaporto della donna, ha rifiutato di farla tornare in Italia, mostrando così il suo controllo coercitivo su di lei. “Mi aveva costretto a partire per far vedere le bimbe ai genitori. Arrivati là mi aveva nascosto il passaporto, non voleva farmi rientrare in Italia: in quel momento ho avuto davvero paura”, ha rivelato la vittima al suo avvocato.

Dopo la denuncia coraggiosa della moglie, il marito sarà processato per maltrattamenti e rischia di perdere la patria potestà sulle figlie. Le sue parole sprezzanti, dichiarando di non amare le figlie perché sono nate donne, aggraveranno la sua situazione processuale.

In conclusione, la storia di questa donna è un triste riflesso della violenza domestica alimentata da aspettative culturali distorte. La sua denuncia rappresenta un passo coraggioso verso la ricerca di giustizia e libertà dalle catene dell’abuso.



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