Muore due anni dopo l’infezione da Covid: il virus muta 50 volte nel suo corpo a causa delle dosi somministrate



Un uomo olandese di 72 anni, immunocompromesso, è deceduto dopo aver ospitato il Covid-19 per 613 giorni, stabilendo il record per l’infezione più lunga mai registrata, con il virus che ha subito cinquanta mutazioni.



Nel febbraio 2022, il paziente ha contratto il virus mentre era già in una condizione di vulnerabilità a causa dell’assunzione di immunosoppressori. Questi farmaci erano necessari per gestire il post-trapianto di un’allogene di cellule staminali eseguito per trattare una sindrome mielodisplastica-mieloproliferativa, una forma di cancro del sangue. La situazione si è ulteriormente complicata a causa dello sviluppo di un linfoma diffuso a grandi cellule B, trattato con il farmaco antitumorale rituximab. Quest’ultimo, eliminando le cellule B (anche quelle sane), riduceva drasticamente la capacità del corpo di produrre anticorpi contro il coronavirus Sars-Cov-2.

Nonostante le multiple dosi di vaccino contro il Covid ricevute, il sistema immunitario del paziente non è stato in grado di generare una risposta anticorpale efficace. Durante il ricovero al Centro Medico dell’Università di Amsterdam, i medici hanno tentato trattamenti con anticorpi monoclonali e altri farmaci specifici contro il Sars-Cov-2, senza riuscire a eradicare il virus.

Sviluppo di una Variante Altamente Mutata e Immuno-evasiva

La lunga durata dell’infezione ha permesso al virus di mutare ripetutamente, portando alla formazione di una variante altamente mutata e immuno-evasiva. Questo caso estremo sottolinea come, in individui con un sistema immunitario gravemente compromesso, il Covid-19 possa non solo persistere per periodi insolitamente lunghi ma anche evolversi in modi che sfuggono alle normali risposte immunitarie.

Presentazione al Congresso ESCMID 2024

I dettagli di questo caso saranno presentati all’ESCMID Global Congress 2024, un evento significativo per la comunità scientifica che tratta di microbiologia clinica e malattie infettive, previsto dal 27 al 30 aprile a Barcellona, Spagna. Questa presentazione aiuterà i professionisti del settore a comprendere meglio le dinamiche delle infezioni prolungate nei pazienti immunocompromessi e le implicazioni per il trattamento e la gestione di tali casi.

Il caso del paziente olandese pone importanti questioni su come gestire le infezioni in soggetti con immunità ridotta. Indica chiaramente la necessità di strategie mediche personalizzate e potenzialmente più aggressive in simili circostanze. Questo evento sottolinea l’importanza della ricerca continua e del condividere le conoscenze cliniche per affrontare le sfide poste da casi medici unici e complessi.



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