Napoli, Cristina Frazzica uccisa mentre era in kayak: indagini sulla barca pirata



Poteva essere salvata. Se fosse stata soccorsa, avrebbe avuto una chance. Invece, chi l’ha speronata è scappato, macchiandosi del peggior reato che si possa commettere in mare: omissione di soccorso.



Una terribile storia ha avuto luogo nelle acque di Posillipo, dove una barca a tutta velocità ha colpito una canoa con a bordo un uomo e una donna. Erano le 17.30, il mare era calmo e la situazione sembrava tranquilla. Il kayak è stato colpito in pieno, facendo cadere i due passeggeri in acqua. Le sorti dei due compagni di sport e relax si sono divise in modo tragico e irreversibile.

La vittima è Cristina Frazzica, una 30enne residente in Lombardia, arrivata a Napoli da pochi giorni. Catapultata in mare, è stata ferita mortalmente dall’elica della barca pirata. Diversa la sorte del suo compagno di kayak, un avvocato penalista del 1991 di San Giovanni a Teduccio, soccorso da un’altra imbarcazione di passaggio, guidata da un collega napoletano. È stato proprio lui a segnalare la scomparsa dell’amica: “Aiutatela, era con me in canoa, siamo stati sbalzati e l’ho persa di vista.”

Domenica tragica a Posillipo, segnata da omicidio e omissione di soccorso. La Procura di Napoli ha lanciato un appello: “Chi ha visto qualcosa di utile per le indagini si faccia avanti: il fatto è accaduto tra le 17.30 e le 17.45, nelle acque tra Villa Rosebery e Giuseppone a Mare, qualsiasi dettaglio può essere importante.” Dopo aver salvato il sopravvissuto, il diportista ha avvisato la Capitaneria di porto e una vedetta della Guardia di Finanza, che sono riusciti a recuperare il corpo della donna, seguendo il flusso della corrente fino a trovare la sua sagoma priva di vita.

Il pm di turno è intervenuto immediatamente a Posillipo per coordinare le indagini, collaborando con il procuratore aggiunto Alessandro Milita. Durante la notte è stato diramato un alert con l’obiettivo di controllare banchine e aree di attracco per trovare imbarcazioni danneggiate o con segni di collisioni recenti. Le operazioni di perlustrazione continueranno anche nelle prime ore del mattino, per catturare il responsabile dell’omicidio.

La dinamica dell’incidente è stata ricostruita: poco dopo le 17.30, un natante è stato avvistato a velocità elevata. Diverse imbarcazioni transitavano nello specchio d’acqua vicino a Villa Rosebery, tra cui sportivi su kayak. La canoa è stata colpita lateralmente e sbalzata via. La barca pirata è arrivata all’improvviso, rendendo impossibile qualsiasi manovra di salvataggio. L’impatto è stato fatale per la giovane donna, che non ha avuto il tempo di riprendersi dallo shock.

Il sopravvissuto ha raccontato: “Non abbiamo visto da dove arrivasse, siamo stati colpiti di lato, il kayak è volato via, io e la mia amica siamo stati sbalzati. Chi ci ha investito è fuggito.” Un’azione vile e una fuga fatale: la donna è stata investita e ferita dall’elica, senza ricevere alcun soccorso.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *