Una giovane di 18 anni, Makka, si trova ora al centro di un dramma che ha scosso la tranquilla Nizza Monferrato (Asti). La sua storia è un ritratto di coraggio, paura e disperazione, che ha portato alla morte del padre, Akhyad Sulaev, e all’arresto della figlia.
L’incubo di una famiglia segnata dalla violenza
Makka, con coraggio, ha raccontato ai pubblici ministeri i dettagli dell’incubo che ha vissuto. Il padre, un uomo ossessivo e violento, non esitava a imporre la sua volontà sulla famiglia. Le botte e i soprusi erano all’ordine del giorno, tanto che la madre e Makka stessa erano costantemente vittime delle sue aggressioni. Questo terrore non era nuovo: aveva radici profonde, risalenti ai tempi della Cecenia, dove le cose erano addirittura peggiori.
Il colpo di grazia: Quando la paura diventa insostenibile
La scintilla fatale è scoccata il 1° marzo, quando il padre, dopo l’ennesima perdita di lavoro, ha manifestato violenza verbale nei confronti della madre. Makka è intervenuta per difendere la sua famiglia, ma la situazione è degenerata. Il padre, ormai fuori controllo, si è scagliato contro di lei. In un gesto di disperazione, Makka ha afferrato un coltello e ha colpito, senza voler uccidere, ma solo per proteggere se stessa e la madre.
Il grido di aiuto di una famiglia spezzata
Le parole della madre di Makka sono un grido di dolore e di speranza. Raccontano di anni di sofferenza, di una vita vissuta nell’ombra della violenza. È una storia che mette in luce il fenomeno dilagante della violenza di genere, un problema che deve essere affrontato con urgenza e determinazione.
Makka è ora sotto custodia, una giovane donna che ha dovuto affrontare una prova terribile. La sua storia ci ricorda l’importanza di non chiudere gli occhi di fronte alla violenza domestica e di lottare per un mondo dove il coraggio di difendere non sia più necessario.
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