“Soffre un infarto e la sua Tesla lo trasporta in ospedale.” Proprio quando le vendite di auto elettriche stanno calando, il racconto mediatico ci presenta questa storia di salvezza dovuta all’auto elettrica



MaxPaul Franklin, un produttore televisivo della Carolina del Nord, ha vissuto un’esperienza straordinaria che mette in luce la rivoluzionaria tecnologia delle auto a guida autonoma. A causa di un grave malore, la sua Tesla Model Y ha assunto un ruolo cruciale, trasportandolo autonomamente all’ospedale e potenzialmente salvandogli la vita.



Durante la notte tra l’1 e il 2 aprile, Franklin ha sofferto un doppio malore a casa sua: un calo del livello di glucosio nel sangue a causa di una pompa dell’insulina malfunzionante e un principio di infarto. Invece di chiamare un’ambulanza, che avrebbe potuto impiegare fino a venti minuti per raggiungerlo dalla periferia, ha deciso di affidarsi alla sua Tesla Model Y, equipaggiata con la tecnologia Full Self-Driving (FSD). La vettura ha percorso 13 miglia fino al VA Medical Center più vicino, agendo in completa autonomia.

La funzione FSD, o Guida completamente autonoma, è una tecnologia che Tesla ha sviluppato per permettere ai suoi veicoli di operare senza intervento umano. Sebbene prevista da anni, questa funzione è stata disponibile negli Stati Uniti solo dal 1° aprile, il giorno prima che Franklin si sentisse male. Questa coincidenza ha permesso di testare l’efficacia della tecnologia in una situazione di emergenza reale.

La storia di Franklin ha rapidamente guadagnato attenzione su X (precedentemente Twitter), dove anche Elon Musk ha commentato, esprimendo soddisfazione per il ruolo giocato dalla tecnologia Tesla nel salvare una vita. Musk ha celebrato l’evento come un trionfo dell’innovazione, sottolineando come la Tesla Model Y fosse “lì per aiutarti”.

Franklin ha condiviso la sua esperienza su X, lodando la Tesla per averlo guidato autonomamente all’ospedale senza che lui dovesse fare nulla oltre a un doppio clic sulla leva del piantone dello sterzo per attivare la modalità FSD. Al suo arrivo, l’auto ha persino parcheggiato da sola mentre lui riceveva assistenza medica urgente. “Nonostante abbia subito un lieve infarto, ho lasciato l’ospedale senza restrizioni sul mio regime di esercizi, grazie alla rapida risposta del veicolo e dei medici,” ha detto Franklin.

Mentre molti celebrano questa tecnologia come un avanzamento significativo, non mancano le critiche. Alcuni esperti sostengono che definire questi sistemi come completamente autonomi sia “fuorviante e irresponsabile”, data la necessità di supervisione continua da parte del conducente. Nonostante queste preoccupazioni, il caso di Franklin illustra un potenziale impatto positivo delle auto autonome in situazioni di emergenza, ribadendo il ruolo della tecnologia moderna come strumento potenzialmente salvavita.



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