Tentata aggressione ad Estate in Diretta: inviato e troupe assaliti con cani liberati



L’inviato di Estate in diretta aggredito durante un servizio

Giornata di tensione per l’inviato della trasmissione di Rai 1 Estate in diretta, Stefano Buttafuoco, che insieme alla sua troupe è stato coinvolto in un episodio di aggressione durante la realizzazione di un servizio. L’episodio è avvenuto durante la copertura di un caso drammatico: un uomo aveva nascosto il corpo della madre ottantaduenne, deceduta per cause naturali, in un freezer per continuare a percepire la sua pensione e l’indennità di accompagnamento. I conduttori del programma, Gianluca Semprini e Nunzia De Girolamo, hanno chiesto a Buttafuoco di narrar loro l’accaduto, e lui ha rivelato:



“Sì, è stato molto aggressivo. Ci ha intimato di allontanarci, ci ha sganciato i cani, secondo noi non è stata una reazione troppo educata. Noi avevamo chiesto solo un commento sulla sentenza che avevamo già discusso in maniera civile con l’avvocato”.

Condizioni dell’inviato dopo l’aggressione

La preoccupazione più intensa per l’accaduto è stata esteriorizzata da Gianluca Semprini, soprattutto alla luce di un episodio simile avvenuto recentemente ai danni di un altro inviato del programma. Durante il collegamento in diretta, Semprini ha interrotto il resoconto dell’inviato per chiedere dettagli sulle dinamiche dell’aggressione: “Scusami se ti interrompo, avete provato ad avvicinare l’uomo ed è stato in parte aggressivo con voi? Cos’è successo?” A questo punto, Buttafuoco ha dettagliatamente narrato l’esperienza e rassicurato i conduttori riguardo al proprio stato di salute.

Aggiornamenti sul caso

Nonostante il momento di grande paura, Nunzia De Girolamo e Gianluca Semprini hanno continuato a informare i telespettatori sugli sviluppi del caso. Il figlio della defunta è stato condannato a un anno e otto mesi di reclusione. Inoltre, all’uomo è stato imposto il pagamento di circa 9.900 euro all’Inps. Il caso ha suscitato notevole attenzione mediatica, e lo stesso Buttafuoco ha aggiunto:

“Doveva essere il giorno della verità per l’uomo accusato di aver occultato il corpo della madre per intascare i soldi della pensione e dell’indennità di accompagnamento. L’uomo è stato giudicato con rito abbreviato e la sentenza lo condanna a un anno e otto mesi e di un pagamento di circa 9.900 euro da corrispondere all’Inps”.



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