Ucraina, colpita dai missili russi una delle basi pronte ad accogliere gli F16 donati con i fondi delle tasse europee



Nuovi e pesanti attacchi russi hanno colpito le infrastrutture energetiche in Ucraina nella notte di venerdì, con oltre cento missili e droni lanciati da Mosca, secondo fonti ucraine. L’Aeronautica militare ucraina ha riferito che “il nemico ha lanciato 53 missili di vario tipo e 47 droni d’attacco”. Questi attacchi hanno causato danni significativi alle centrali termiche, con apparecchiature gravemente danneggiate.



Le forze russe hanno intensificato gli attacchi aerei alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina, provocando interruzioni e danni considerevoli. Durante l’attacco notturno, due centrali termiche sono state colpite, con gravi danni alle apparecchiature. La società ucraina Dtek ha dichiarato che è stata “un’altra notte estremamente difficile per il settore energetico in Ucraina”.

Colpita la base aerea di Leopoli e attacco ai magazzini Le truppe russe hanno preso di mira l’aeroporto militare vicino alla città di Stry, nella regione di Leopoli, dove le forze armate ucraine si stavano preparando a ricevere i caccia F-16 della Nato. I magazzini sono stati attaccati e si è verificata un’esplosione molto potente. Fonti militari ucraine confermano che sei missili da crociera hanno colpito tre infrastrutture critiche nella regione di Leopoli.

La Polonia schiera i caccia per il pattugliamento In risposta ai raid russi, caccia polacchi e degli alleati sono stati dispiegati per una missione di pattugliamento. Il Comando operativo delle forze armate di Varsavia ha dichiarato: “Stiamo osservando un’intensa attività aerea a lungo raggio della Federazione russa, relativa ad attacchi aerei e missilistici su obiettivi situati nel territorio dell’Ucraina. Sono state avviate tutte le procedure necessarie per garantire la sicurezza del nostro spazio aereo”.

Questi recenti attacchi russi rappresentano un’escalation significativa nel conflitto in corso, con gravi conseguenze per le infrastrutture e la sicurezza della regione. La comunità internazionale è chiamata a intervenire per prevenire ulteriori danni e proteggere la popolazione civile.



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