Vicenza, mistero risolto dopo 33 anni: traccia di dna su un guanto, fermato l’individuo responsabile dell’omicidio dell’avvocato Fioretto e della moglie



La scoperta del DNA su un guanto e le impronte digitali sul silenziatore di una pistola riaprono il caso irrisolto di Vicenza, portando alla luce il responsabile del duplice omicidio avvenuto nel 1991.



Umberto Pietrolungo, 58 anni, affiliato alla cosca ‘ndranghetista Muto, attiva a Cetraro, è stato identificato come l’autore del duplice omicidio di Pierangelo Fioretto e sua moglie Mafalda Begnozzi, uccisi la sera del 25 febbraio 1991. La notizia, che arriva dopo 33 anni, segna una svolta decisiva nel caso. Pietrolungo, attualmente detenuto a Cosenza per altri reati, è stato incastrato grazie alle nuove tecniche di estrazione dei profili genetici.

I dettagli dell’omicidio

La sera del 25 febbraio 1991, Pierangelo Fioretto, un avvocato esperto in diritto fallimentare e societario, fu ucciso al suo rientro a casa nel cortile della sua abitazione a Vicenza. Ad attenderlo, due uomini a bordo di un’Alfa 75 rubata a Milano, che lo cercavano da tutto il giorno. Testimoni raccontano di una discussione accesa seguita da una raffica di colpi di pistola. La moglie di Fioretto, accorsa alle urla, fu colpita alla tempia. Gli agenti trovarono i coniugi a terra, uccisi da proiettili calibro 7,65, finiti con colpi alla nuca. L’omicidio, eseguito su commissione, rimase irrisolto per anni.

Le nuove indagini

Le prove raccolte nel 1991, tra cui guanti verdi da chirurgo, una pistola semiautomatica con silenziatore e un’altra pistola giocattolo modificata, non permisero di identificare i responsabili all’epoca. Tuttavia, grazie ai progressi della scienza forense, il 20 gennaio 2012 il gabinetto di polizia scientifica di Padova riaprì il caso, isolando tre profili genetici da un guanto in pelle. La svolta avvenne il 24 febbraio 2023, quando un profilo genetico ottenuto da un caso del 2022 a Cirella di Diamante corrispose a quello dell’omicidio Fioretto, portando a Umberto Pietrolungo.

Confronti e conferme

Le prove raccolte nel 1991 sono state confrontate con il profilo di Pietrolungo, e gli identikit risultarono combaciare. Pietrolungo, fermato pochi mesi dopo il duplice omicidio, era stato trovato con uno spray narcotizzante e proiettili calibro 7,65. Successivi controlli a Gorgonzola lo collegarono a crimini commessi nel Nord Italia, confermando la sua frequente presenza nella zona. Le impronte digitali raccolte a Vicenza, analizzate con nuove tecniche, corrispondevano perfettamente. Ieri, la Procura di Cosenza ha notificato a Pietrolungo una nuova ordinanza di custodia cautelare per l’omicidio del 1991.

Resta il mistero sul movente

Nonostante la svolta, il movente dell’omicidio resta ancora oscuro. Fioretto, consulente di importanti aziende e specializzato in fallimenti, potrebbe essere stato coinvolto in casi delicati che ne hanno decretato la condanna. L’interrogatorio di Pietrolungo potrebbe fornire ulteriori dettagli su chi commissionò l’omicidio e su eventuali complici.

La risoluzione di questo caso storico rappresenta un importante traguardo per la giustizia italiana, grazie alla determinazione e all’uso avanzato delle tecniche forensi.



Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *