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Dimentica il figlio di 15 mesi in auto mentre va al lavoro: il bimbo muore per il caldo in Belgio



Una tragedia ha scosso profondamente la comunità di Namur, in Belgio. Un bambino di soli 15 mesi ha perso la vita dopo essere stato lasciato per diverse ore all’interno di un’auto parcheggiata sotto il sole. A confermare l’accaduto sono state le autorità locali, che hanno immediatamente avviato un’indagine per omicidio colposo.



Secondo quanto ricostruito finora dalla Procura, il dramma si è verificato quando il padre del piccolo, diretto al lavoro, avrebbe dimenticato il figlio nel veicolo. L’uomo, che avrebbe dovuto accompagnarlo all’asilo prima di recarsi in azienda, ha parcheggiato l’auto nel piazzale del luogo di lavoro senza accorgersi della presenza del bambino sul sedile posteriore. Solo molte ore dopo, la terribile scoperta: il piccolo era ormai privo di vita.

L’autopsia sul corpo del bambino ha confermato che il decesso è avvenuto per ipertermia, una condizione causata da un grave surriscaldamento del corpo. Non sono stati rilevati segni di violenza, e gli esperti hanno attribuito la morte esclusivamente all’eccessiva esposizione al calore all’interno dell’abitacolo dell’auto.

L’ipertermia si verifica quando il corpo è incapace di disperdere il calore accumulato, portando a un aumento pericoloso della temperatura interna. Questa condizione, a differenza della febbre che è una risposta fisiologica a un’infezione, è legata a fattori ambientali come il caldo intenso in spazi chiusi. I bambini sono particolarmente vulnerabili a questa situazione, poiché il loro organismo si surriscalda molto più rapidamente rispetto a quello degli adulti. Se non si interviene tempestivamente, l’ipertermia può causare danni irreparabili agli organi vitali e risultare fatale.

La notizia ha suscitato profonda commozione e indignazione nell’opinione pubblica belga e non solo. Episodi simili si sono verificati anche in altri Paesi, tra cui l’Italia, e hanno spesso sollevato interrogativi sulla prevenzione di tali tragedie. Gli esperti sottolineano che incidenti di questo tipo possono accadere anche a genitori attenti e amorevoli, spesso sopraffatti dallo stress quotidiano o da automatismi mentali che li portano a dimenticare momentaneamente dettagli importanti.

Le autorità di Namur stanno ora lavorando per ricostruire con precisione la dinamica dell’accaduto e accertare eventuali responsabilità penali. La Procura ha già aperto un fascicolo per omicidio colposo e sta raccogliendo testimonianze e prove utili per chiarire ogni aspetto della vicenda.

Questa tragedia riporta al centro dell’attenzione la necessità di sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi legati alla permanenza di bambini in auto, soprattutto durante le giornate calde. In molti Paesi sono state avviate campagne di informazione per ricordare ai genitori l’importanza di controllare sempre l’abitacolo prima di lasciare il veicolo. Alcuni governi hanno anche introdotto norme che obbligano l’uso di dispositivi anti-abbandono, progettati per allertare i genitori in caso di dimenticanza.

La comunità di Namur è ora stretta intorno alla famiglia colpita da questa immensa perdita. Tuttavia, il caso solleva ancora una volta interrogativi su come prevenire tragedie simili in futuro e su quali misure possano essere adottate per proteggere i più piccoli da situazioni così drammatiche.



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