Un episodio inquietante ha scosso la città di Leeds, nel Regno Unito, dove una madre ha scoperto che il corpo del suo bambino deceduto non si trovava in un obitorio, come previsto, ma era stato portato a casa da un’addetta alle pompe funebri. Il piccolo, morto a causa di danni cerebrali a soli tre settimane di vita, era stato posizionato su un seggiolino per neonati davanti alla televisione, mentre la donna guardava cartoni animati.
La madre, una 32enne distrutta dal dolore per la perdita del figlio, aveva affidato l’organizzazione del funerale alla 38enne, convinta che il corpo sarebbe stato trattato con cura e professionalità. Tuttavia, quando si è recata presso la sede della ditta gestita dalla donna, ha scoperto una scena che l’ha lasciata sconvolta. “Ho capito che era mio figlio e lei mi ha detto: ‘Entrate, stiamo guardando i PJ Masks.’ C’era un gioco per gatti nell’angolo, ho sentito un cane abbaiare e c’era un altro bambino morto sul divano. Non era una bella vista. Ho chiamato mia madre, urlavo al telefono” ha raccontato la madre, ancora traumatizzata dall’accaduto.
La vicenda ha sollevato numerosi interrogativi sulle pratiche adottate dalla 38enne, che ha dichiarato di utilizzare una culla refrigerata nella sua abitazione per conservare i corpi prima del funerale. La donna ha avviato la sua attività nel 2017 dopo aver perso sua figlia nata morta e si è specializzata in funerali per bambini. Tuttavia, le autorità locali e il Leeds Teaching Hospitals Trust hanno deciso di vietarle l’accesso ai reparti maternità e agli obitori del Servizio Sanitario Nazionale, in seguito a diverse segnalazioni riguardanti i suoi servizi.
Un caso simile ha coinvolto una coppia che aveva affidato alla stessa donna il funerale della loro figlia nata morta all’inizio di quest’anno. Dopo una settimana, i genitori hanno scoperto che il corpo della bambina non era conservato presso un’agenzia di pompe funebri, come promesso, ma si trovava nella casa della 38enne. “È stato semplicemente pazzesco. Se avessimo raccontato questa storia a qualcuno avrebbero pensato che fosse un film dell’orrore” hanno dichiarato i due genitori. La coppia ha anche riferito di aver percepito un forte odore nella casa, suggerendo che il corpo della bambina fosse rimasto lì per un periodo prolungato senza essere adeguatamente conservato.
Nonostante le gravi accuse, la donna non è stata incriminata dalla polizia. La sua difesa si basa sull’assenza di normative specifiche in Inghilterra riguardanti la gestione delle pompe funebri e la conservazione delle salme. Nel Regno Unito, infatti, chiunque può avviare un’impresa di questo tipo senza dover ottenere autorizzazioni particolari o rispettare restrizioni stringenti.



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