Un gesto impulsivo e determinato ha fermato due giovani borseggiatrici nel cuore di Venezia. Ieri pomeriggio, verso le 16, in calle dei Frati – una laterale tra Campo Santo Stefano e Campo Sant’Angelo – un turista americano, accortosi di essere stato derubato, ha reagito d’istinto. Senza esitare, le ha afferrate per i capelli, impedendo loro di fuggire fino all’arrivo dei Carabinieri.
Le due ragazze, come emerso dalle indagini, sono minorenni e volti purtroppo ben noti nel centro storico. Apparterrebbero infatti a un gruppo di borseggiatori già segnalato più volte dall’attivissima rete di cittadini volontari “Veneziani Non Distratti”. Una di loro, soprannominata “Tina” e riconoscibile nel video che ha fatto il gioco dei social per un giubbotto bianco, sarebbe coinvolta da mesi in episodi simili.
All’arrivo delle forze dell’ordine, la scena si è animata ulteriormente: una delle due avrebbe iniziato a urlare e a inveire, assumendo un atteggiamento aggressivo non solo verso i militari, ma anche verso chi stava riprendendo l’accaduto. Ha addirittura tentato di ribaltare la situazione, sostenendo di essere lei vittima di “persecuzione” da parte del gruppo di cittadini.
Monica Poli, portavoce dei Veneziani Non Distratti, non ha usato mezzi termini: «Questa tra un paio d’anni sarà una delle peggiori. Sgrida, alza le mani, è aggressiva. Va presa e portata subito in una comunità». Il gruppo rilancia un appello al Tribunale per i Minorenni, chiedendo un intervento deciso per allontanare le ragazze dal contesto criminoso in cui sono cresciute, prima che sia troppo tardi.
L’episodio non è isolato. Sempre ieri, come riferisce Poli, in città era evidente un aumento dell’attività dei borseggiatori, specialmente nelle zone più affollate come le Mercerie e l’Accademia. Sono stati segnalati anche i cosiddetti “Que Pasa”, gruppi spagnoli noti per la loro aggressività, oltre a nuove bande arrivate da altri Paesi europei. Il fenomeno, purtroppo, non si limita più al solo centro storico: la pressione si fa sentire anche in terraferma, specialmente nei giorni di mercato a Marghera e sulle linee degli autobus verso Mestre.
La situazione descrive una Venezia sotto pressione, dove il contrasto ai borseggi vede in prima linea non solo le forze dell’ordine, ma anche cittadini organizzati e, a volte, turisti che reagiscono. Rimane aperta la questione più complessa: come intervenire in modo efficace e costruttivo su minori coinvolti in attività criminali, per spezzare un ciclo che spesso sembra predeterminato.



Add comment